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Ex Ilva, Toti: "Se produzione rimodulata, pensare nuovo utilizzo aree Cornigliano"

Il presidente della Regione, Giovanni Toti, è intervenuto al tavolo di confronto del ministero delle Imprese e del Made in Italy con il ministro Adolfo Urso sul nuovo piano di riammodernamento e riconversione dello stabilimento di Taranto, presentato dai vertici di Acciaierie d’Italia (ex Ilva)

Nel pomeriggio di giovedì 19 gennaio 2023 si è riunito il tavolo di confronto sullo stabilimento dell'ex Ilva di Taranto al Mimit convocato dal ministro Adolfo Urso. Presenti per Acciaierie d'Italia l'ad Lucia Morselli e il presidente Franco Bernabè, per Invitalia l'ad Bernardo Mattarella, in video collegamento il presidente della Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. Per i sindacati, erano presenti i segretari generali di Uilm Rocco Palombella, della Fiom Michele De Palma, della Fim Roberto Benaglia e per Usb Francesco Rizzo.

"Il confronto di oggi per arrivare a un nuovo Accordo di Programma per l'impianto di Taranto deve essere un'occasione per analizzare anche l'Accordo di Programma siglato nel 2005 dal governo di allora con tutti gli Enti locali, l'Autorità Portuale e i sindacati per lo stabilimento di Cornigliano, che, come è noto a tutti, è strettamente connesso alla produzione di Taranto". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

"A Genova - ricorda Toti - vige tutt'ora l’accordo di programma sottoscritto dopo la chiusura delle aree a caldo da Regione, Comune, sindacati, Autorità Portuale e il concessionario dell'epoca. Fermo restando che l'obiettivo di crescita della produzione e la transizione all'elettrico sul lungo periodo nell'impianto di Taranto sono fondamentali per il futuro della siderurgia italiana, credo che questo nuovo accordo di programma debba coinvolgere anche Genova in termini di investimenti, tempistica e soprattutto in termini di livelli occupazionali".

"Inoltre - continua il presidente - le aree concesse all'ex Ilva a Genova, oltre un milione di metri quadrati di grande importanza per lo sviluppo della città, sono connesse ai volumi di produzione: se questi venissero rimodulati, si potrebbe pensare a un nuovo utilizzo di queste aree. L'auspicio - conclude - è che questo Accordo di Programma per Taranto permetta di rivedere e ammodernare anche lo stabilimento produttivo di Genova".

"A prescindere dalla forma tecnica con cui procedere, accordo di programma o altro - aggiunge l'assessore Benveduti, presente al ministero - finalmente da questo governo la volontà di riprendere il timone di una situazione portata alla soglia dell'irreversibilità dalle precedenti amministrazioni. Non solo con una nuova immissione di capitale e con un decreto legge che introduce alcune importanti modifiche normative a favore dell'operatività e tutela del 'socio pubblico', ma soprattutto con la conferma della volontà di realizzare un Piano Siderurgico Nazionale, che con l'ex Ilva al centro, rilanci l'intero comparto della produzione di acciaio. Si proceda quindi con determinazione nella direzione indicata, garantendo una continuità e un concreto rilancio produttivo per tutte le imprese di interesse nazionale strategico, con adeguati investimenti e una solida governance nell'interesse nazionale. Un Paese con ambizioni di eccellenza industriale non può prescindere da ciò e dal tutelare migliaia di lavoratori, diretti e dell'indotto, da troppi anni in una situazione di crisi e precarietà".

"In ultimo - aggiunge Benveduti - si verifichi, nel sito genovese, come questa azione possa influenzare la nostra realtà e l'Accordo di Programma a suo tempo sottoscritto, considerando comunque che la struttura economica di Genova non può prescindere dalla presenza di una solida componente industriale, quale essa possa essere".

"Esprimo soddisfazione - aggiunge l'assessore Sartori - per l'impostazione che il ministro Urso ha dato per affrontare e risolvere le criticità di Acciaierie d'Italia. Per garantire l'occupazione a Genova è fondamentale la ripartenza della produzione a Taranto e che vi siano importanti investimenti anche per lo stabilimento di Cornigliano", conclude.

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