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Economia

Ex Ilva, trovato l'accordo sulla cassa: sospeso lo sciopero, ma restano i dubbi

La misura è confermata per 13 settimane, per tutti i 981 lavoratori a rotazione, per un massimo di 220 persone al giorno, con 10 giorni lavorativi effettivi al mese, escluse ferie e permessi

Dopo la manifestazione della mattinata arriva la fumata bianca al termine dell'incontro di giovedì pomeriggio tra i lavoratori ex Ilva dello stabilimento di Cornigliano, a Genova, e l'azienda.

I sindacati hanno infatti firmato l'accordo sulle nuove modalità previste per la cassa integrazione covid, e sospeso dunque ogni forma di sciopero. La misura è confermata per 13 settimane, per tutti i 981 lavoratori a rotazione, per un massimo di 220 persone al giorno, con 10 giorni lavorativi effettivi al mese, escluse ferie e permessi. In questo modo aumentano le ore retribuite, visto che in in precedenza ferie e permessi erano conteggiati all'interno dei 10 giorni.

I sindacati hanno garantito che ai lavoratori verrà dunque di fatto garantito uno stipendio non inferiore all’80%. Tutti i dettagli dell’accordo verranno spiegati nel corso di un’assemblea (retribuita) convocata per venerdì mattina.

"Abbiamo ripristinato la normalità, ma non posso dire di essere contento perché rimangono tutte le criticità sulla manutenzione, sugli impianti che non funzionano, sulla mancanza di investimenti - ha detto il coordinatore della rsu e delegato della Fiom, Armando Palombo - Oggi c'è stato un nuovo sopralluogo della Asl e sono arrivate ulteriori prescrizioni per gli impianti della lavorazione della latta”.

Dubbi sono stati espressi anche dalla Uilm: “In merito all'intesa sottoscritta oggi, avendo io la responsabilità di rappresentare una grande organizzazione come la Uilm, ed essendo una persona seria e responsabile, ho dato il mio avvallo all'accordo nell'interesse comune e nell'interesse del rapporto tra organizzazioni sindacali e azienda - ha detto Antonio Apa, segretario generale Uilm - Noi non conosciamo il progetto industriale, non c'è nessuna indicazione in merito, manca una cronoprogramma, quali assetti produttivi e industriali, quale salvaguardia occupazionale? Sono tutti nodi che devono essere sciolti dal Governo. La politica deve assumersi la sua responsabilità perché se non lo facesse, condannerebbe un asset strategico del paese in un mercato in cui cresce la domanda di acciaio”.

Il commento dei sindacati Fim e Cisl

“Oggi c’è stato un clima diverso da parte dell’azienda, e’stato importante  aver portato a casa un accordo migliorativo sulla cassa integrazione ma siamo appena all’inizio di un percorso. C’è ancora tantissimo da fare, adesso ci aspettiamo che nelle prossime tredici settimane, quanto durerà la cassa, venga presentato il piano industriale da parte dell’azienda con certezze e garanzie sugli investimenti e la massima attenzione sulla manutenzione degli impianti”, spiega in una nota Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria

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