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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia Centro / Piazza Raffaele De Ferrari

«Ericsson licenzia, governo agisci», la protesta con bimbi e famiglie dei lavoratori

In mattinata il corteo e il presidio di protesta dei dipendenti del colosso svedese, deciso a procedere sulla linea degli esuberi. Presente anche il sindaco Marco Doria

«Ericsson licenzia, governo agisci»: i due striscioni comparsi sulla facciata di palazzo Ducale riassumono alla perfezione la difficile situazione in cui versano i 385 dipendenti della multinazionale svedese, 147 solo a Genova, a rischio dopo la decisione dell’azienda di proseguire sulla linea degli esuberi.

Questa mattina lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento nella centralissima piazza De Ferrari per uno sciopero di 4 ore e un corteo e un presidio di protesta cui hanno partecipato anche i bambini, gli stessi che vedono ogni giorno madri e padri lottare contro la preoccupazione per un futuro incerto: si tratta della decima protesta da quando l’azienda ha annunciato i licenziamenti, “congelati” sino al prossimo incontro al Ministero del Lavoro, fissato per lunedì 12 settembre a Roma. Ma le speranze a oggi sono ridotte a un lumicino: gli incontri precedenti si sono conclusi con un nulla di fatto, e i sindacati, nonostante la mediazione di Regione e Comune, sono riuscite a strappare al colosso svedese soltanto una proroga del termine oltre cui incominciare a inviare le lettere di licenziamento.

In mattinata al corteo si è presentato anche il sindaco Marco Doria, arrivato insieme con altri esponenti politici per manifestare solidarietà ai lavoratori e ribadire la necessità di un intervento concreto da parte del governo: «L’amministrazione comunale ha ribadito il pieno sostegno alla lotta per la difesa del posto di lavoro e per garantire la presenza di Ericsson a Genova - hanno fatto sapere da Tursi - Il sindaco ha sottolineato ancora una volta la necessità che il governo promuova ogni iniziativa perché Ericsson revochi le procedure di licenziamento e accetti un confronto sulle prospettive del gruppo nel nostro paese. 

Solidarietà è arrivata anche dalla Regione, con l’assessore Berrino, che lunedì sarà a Roma per partecipare al tavolo su Ericsson: «Mi unisco alla richiesta, peraltro già più volte avanzata come Regione Liguria, di convocazione, da parte del governo, di un tavolo nazionale per fare un duro pressing sui vertici dell’azienda. Il governo deve agire - ha sottolineato l’assessore regionale al Lavoro - Le Regioni coinvolte nella vertenza non possono essere lasciate sole a tutelare, con i loro soli strumenti di competenza, centinaia di posti di lavoro e di professionalità di alto livello, strategiche per lo sviluppo dei singoli territori e dell’intero Paese».

E preoccupazione è stata espressa anche per i lavoratori di Tirreno Power: «Sono 186 posti di lavoro che per una provincia come Savona, che negli ultimi anni ha subito una forte contrazione occupazionale, significano molto, anche per l’indotto. Anche su questa vertenza – conclude Berrino - è indispensabile che arrivi un segnale forte del governo, dopo la richiesta inviata dalla Regione di richiesta di riconoscimento di area di crisi industriale complessa».


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