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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Censimento: va riconsegnato entro 31 marzo per evitare multe e sanzioni

A quanto riferisce il Comune, il 90 per cento dei questionari Istat è già stato consegnato, facendo di Genova una delle città più virtuose in Italia. Per i ritardatari ecco i centri di raccolta dove potersi recare e orari

Ancora un mese per consegnare il censimento Istat senza multe e sanzioni. Alla mezzanotte di ieri, 29 febbraio, è scaduto il termine per la compilazione dei questionari via web e per la restituzione agli uffici postali dei questionari cartacei inerenti al 15° censimento della popolazione italiana. I cittadini genovesi hanno partecipato attivamente alle operazioni censuarie, consentendo al Comune di Genova, con oltre il 90 per cento dei questionari restituiti alla fine di febbraio, di attestarsi tra le grandi città virtuose.

Come comunicato dall’Istat, pur non essendoci alcuna proroga delle operazioni censuarie, nei prossimi giorni i cittadini ritardatari potranno consegnare ancora, senza sanzioni, il questionario compilato ai centri di raccolta comunali presenti sul territorio.

Al fine di agevolare gli interessati, il Comune di Genova ha deciso di mantenere aperti al pubblico i centri comunali di raccolta fino al 31 marzo, dalle 8.30 alle 17.30, in modo da consentire a tutti i cittadini di adempiere ad un obbligo previsto dalla legge ed alla civica amministrazione di completare la raccolta di informazioni necessarie per descrivere al meglio il quadro socio-demografico del nostro territorio.

Si ricorda che i centri comunali di raccolta sono in:
- via Struppa,150
- piazza Ippolito Nievo, 1
- corso Torino, 11 – Servizi Demografici – 3° piano - stanza 320
- via Chiusone, 1 - 3°piano
- via di Francia,1 - Auditorium del Matitone
- via di Mascherona,19

Il Comune informa inoltre che i rilevatori incaricati continueranno ad essere presenti sul territorio. Pertanto i cittadini che non hanno ancora restituito il questionario riceveranno la loro visita per un supporto alla compilazione e per il ritiro del questionario. L’Istat ricorda infine che il cittadino non censito sarà a rischio di cancellazione dall’anagrafe comunale, mentre chi rifiuta di restituire al rilevatore il questionario compilato, violando l’obbligo di risposta al censimento stabilito dalla legge, è passibile di una sanzione che può variare da un minimo di 206 ad un massimo di 2065 euro.

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