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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Case a Genova: prezzi dimezzati in 10 anni, bene gli affitti

Dopo Cagliari, Genova è la città dove i prezzi degli affitti sono saliti di più nell'ultimo anno. Il capoluogo ligure è primo per quanto riguarda la diminuzione dei prezzi delle case dal 2007 a oggi con un -53,3%

Dopo lo stallo del 2016 (-0,2%), i canoni di locazione in Italia sono tornati a crescere del 2,6%* (+4,1% per le case arredate) con Cagliari (+12,0%)*, Genova (11,4%)* e Venezia (+9,1%)* che segnano gli incrementi maggiori e Catanzaro (-10,0%)*, Palermo (-7,2%)*, Perugia (-5,3%)*, Roma (-4,1%)* e Firenze (-1,4%)* che si muovono in controtendenza. È quanto emerge dal Rapporto sulle locazioni 2017 di Solo Affitti, elaborato con il supporto scientifico di Nomisma.

Dal 2009 al 2014 i canoni medi di locazione sono sempre diminuiti, con punte più elevate nel 2012 (-6%)* e 2013 (-4,5%)*. Nel 2015 (+1,7%)* è ripartita la crescita dei prezzi che, dopo il rallentamento dello scorso anno, prosegue anche quest'anno. Negli ultimi 9 anni il costo mensile delle abitazioni ha raggiunto il suo minimo nel 2014 (507 euro) e i livelli attuali (528 euro) sono ben lontani dai valori del 2009 (587 euro).

I prezzi della locazione

Per una casa ammobiliata si pagano mediamente 586 euro al mese, il costo sale di 11 euro in presenza di un garage. Il Rapporto sulle locazioni di Solo Affitti evidenzia un allargamento della forbice dei canoni medi tra Roma (789 euro) e Milano (938 euro), che quest'anno arriva a 149 euro (era 108 euro nel 2016). Tra i capoluoghi con i canoni più elevati ci sono anche Firenze (652 euro)*, Venezia (631 euro)*, Trento (591 euro)*, Bologna (589 euro)* e Napoli (572 euro)*. I prezzi più bassi sono a Catanzaro (327 euro)*, seguita da Perugia (356 euro)*, Potenza (367 euro)*, Campobasso (391 euro)* e Palermo (393 euro)*.

Sempre più lavoratori, studenti e turisti scelgono l'affitto

Secondo il Rapporto, scende dal 55,9% del 2016 al 47,5% di quest'anno la quota di inquilini che sceglie la casa in affitto come “abitazione principale”. Cresce, invece, la quota di lavoratori in trasferta (dal 27% al 30,3%) e degli studenti (dal 16,2% al 20,1%), che cercano appartamenti di grandi dimensioni per vivere in condivisione, determinando un incremento dei prezzi dei trilocali. Quasi triplicata la quota di chi sceglie gli affitti brevi (dallo 0,8% al 2,1%), per turismo, trasferte occasionali o per assistere famigliari ricoverati in ospedali di città diverse da quelle di residenza.

Napoli (70%) e Campobasso (80%) sono i capoluoghi dove si sceglie l'affitto come “abitazione  principale”, mentre Bologna (56,7%) e Trieste (55%) sono quelle con la più alta percentuale di lavoratori in trasferta. Gli studenti 'sono di casa' a Bari (35%), Firenze (40%), Milano (35%) e Trieste (40%).

Tempi di affitto rapidi

Per affittare una casa si impiegano mediamente 2,1 mesi, ma i tempi sono più brevi in centro (1,8) e più lunghi in periferia (2,6). Aosta (3,5) e Napoli (3,4) sono i capoluoghi dove per arrivare alla firma del contratto ci vogliono più mesi, mentre le trattative sono molto rapide a Cagliari (0,9 mesi), Bologna (1,3) e Firenze (1,3).

Le previsioni

Nei prossimi mesi il numero dei contratti di affitto dovrebbe crescere nella maggior parte dei capoluoghi, con un andamento più dinamico nelle aree urbane centrali. I canoni si stabilizzeranno, gli eventuali incrementi riguarderanno soprattutto le zone centrali e semicentrali.

«Nel 2017 - afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti - il mercato delle locazioni ritorna più vivace e dinamico, con canoni in crescita soprattutto per monolocali, trilocali e quadrilocali (+2,8% ciascuno), anche se non in egual misura in tutte le città. Sotto il profilo fiscale, ormai oltre il 90% dei proprietari opta per la cedolare secca, prevalentemente associata (nel 64,5% dei casi) ai contratti a canone concordato».

* abitazione non arredate
** abitazioni arredate

Andamento prezzi immobili

Dal secondo semestre del 2007 al primo semestre del 2017 a livello nazionale i valori immobiliari sono diminuiti del 40,3%. Analizzando le grandi città si evidenzia che Firenze, Milano, Palermo, Roma e Verona hanno perso meno rispetto alla media nazionale. In particolare Milano, dove gli immobili hanno lasciato sul terreno solo il 26,3% del loro valore. A seguire Firenze con -28,3%, Roma con -35,8%, Verona con -36% ed infine Palermo con -39,3%.

Il peggior risultato spetta a Genova con -53,3%, diminuzione che è stata abbastanza uniforme in tutte le macroaree della città che in diversi anni hanno riscontrato anche cali di prezzi a due cifre. In generale il 2012 è stato l'anno peggiore per il mercato immobiliare italiano (Fonte Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa).

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