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Economia

Blueprint, Regione e Comune alla ricerca di investitori privati

Il governatore Toti e il sindaco Bucci si sono riuniti con Camera di Commercio e Autorità Portuale per stabilire i prossimi passi per realizzare il progetto di Piano. Tanti i nodi da sciogliere, ma mancano i fondi

Si è riunito nel pomeriggio di lunedì il primo tavolo della giunta Bucci sul Blueprint, il progetto che Renzo Piano ha donato alla città ormai tre anni fa per ridisegnare il waterfront cittadino, oggi ancora in cerca di un trampolino in grado di farlo decollare.

All’incontro, che ha portato alla costituzione di quella che è stata definita una “cabina di regia” per lo sviluppo del progetto, hanno partecipato il nuovo sindaco Bucci e il governatore della Liguria, Giovanni Toti, insieme con l’assessore regionale allo sviluppo economico, Edoardo Rixi. Presenti anche Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio, e Paolo Emilio Signorini, presidente dell’autorità di sistema portuale di Genova e Savona.

Investitori privati cercasi

Tra gli obiettivi, individuare un privato - singolo o società - interessato a investire nel progetto di Piano, e a finanziare gli interventi necessari per realizzarlo. Dopo il flop del concorso di idee, infatti, (nessuno dei 76 lavori presentati dagli architetti in gara aveva raggiunto la sufficienza) era stato in primis l’ex sindaco Doria a indicare la via dello sponsor privato come unica alternativa al naufragio del nuovo waterfront.

A oggi gli unici fondi su cui l’amministrazione può contare per il waterfront sono i 28,5 milioni stanziati dal governo Renzi, destinate ai lavori pubblici su aree comunali. Ma i nodi da sciogliere - e le risorse necessarie per portare a compimento il Blue Print e rilanciare l’area fieristica in generale - sono tanti: dal recupero di Ponte Parodi e dell’ex silos granaio Hennebique, passando per il Palasport, cui si è dedicato il Coni con un progetto ad hoc, servono fondi. Che a oggi non si trovano.

Hennebique e Ponte Parodi primi nodi da sciogliere

Di certo c’è, almeno per il governatore Toti, che Ponte Parodi ed Hennebique sono legati a doppio filo: «Sono una visione unica. Sono uno accanto all’altro, credo che ristrutturare e valorizzare Ponte Parodi senza pensare a Hennebique sia miope, sarebbe una cosa anche antiestetica, e dall’altra parte ragionare di Hennebique senza trovare una destinazione finale a Ponte Parodi, su cui peraltro grava già un accordo di programma con interlocutori privati che vanno necessariamente coinvolti sarebbe altrettanto miope. Questo è il primo lavoro da fare, incanalare nuovamente quelle trattative e quel progetto nella giusta direzione».

L’obiettivo primario è quindi quello di mettere a punto un progetto globale da suddividere in singoli obiettivi per arrivare a quello finale: una società unica di gestione e valorizzazione che «possa prendersi carico della realizzazione del Blueprint di Renzo Piano - ha sottolineato Toti - ma anche della ristrutturazione di Hennebique e della gestione di tutti quegli spazi che oggi sono gestiti da varie società, la Fiera e Porto Antico».

Obiettivo: riqualificazione della Fiera entro il 2018

«Ci rivedremo già alla fine di agosto per dare avvio alla costruzione del masterplan, che deve tenere conto evidentemente della visione di tutti gli enti, ma anche dei vincoli che ci sono su quelle importanti aree, che sono sia di carattere industriale che urbanistico - ha proseguito Toti - Ai primi di settembre ci vedremo per i primi passi sulla via della semplificazione delle strutture di molte società di cui a vario titolo facciamo parte, per ricondurre tutto questo alla costruzione di una società di waterfront che sia poi un grande interlocutore istituzionale in grado di rapportarsi con il mondo dei privati, un mondo che in questi mesi sta cercando Genova come una delle città che potrebbero svilupparsi di più nei prossimi anni».

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