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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Stangata sul prezzo dei biglietti dei treni: +6% in media (ma sui biglietti singoli arriva a +9%)

"Previsti aumenti delle tariffe fino al 2032 a fronte degli stessi km di servizio attuali": la denuncia della consigliera regionale Selena Candia

Con il 2023 arrivano rincari anche sui biglietti del treno, ed ecco che - se prima di Capodanno - andare da Genova Brignole ad Arenzano, tanto per fare un esempio, costava 3,90 euro, dal 1 gennaio si spendono ben 4,30 euro. 

A parlare dell'argomento, la consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa): "Nonostante il servizio carente, dal primo gennaio è arrivata puntuale la stangata sui biglietti dei treni regionali in Liguria: +6% in media - tra il 9% dell'aumento dei biglietti e il 3% degli abbonamenti - e nessuna comunicazione ufficiale per gli utenti. Né Trenitalia né la Regione hanno emesso un documento ufficiale o una comunicazione per avvisare degli aumenti delle tariffe. Anche gli addetti alle biglietterie hanno scoperto gli aumenti direttamente dai nuovi importi dati dal sistema per le tratte regionali".

Candia: "Aumenti dovuti al pessimo contratto tra Regione e Trenitalia"

Candia punta il dito sul contratto di servizio tra Regione e Trenitalia: "Bisogna ricordare - sottolinea - che questi aumenti sono dovuti al pessimo contratto che Regione Liguria ha firmato nel 2018. Un accordo anti-economico per la Regione e per i cittadini visto che sono previsti aumenti delle tariffe fino al 2032 a fronte degli stessi km di servizio attuali: non un treno regionale in più".

Proprio sul Contratto di servizio tra Regione Liguria e Trenitalia, grazie al lavoro di comitati e associazioni recentemente sono stati desecretati tutti i punti economici dell'accordo: "Punti che per quattro anni sono rimasti nascosti per cercare di non far emergere il cattivo affare di Regione Liguria con Trenitalia".

Gli atti di Regione e Trenitalia resi pubblici da un comitato

"Grazie alla causa che abbiamo vinto per rendere pubblici gli atti che Regione Liguria e Trenitalia avevano secretato - spiega Patrizia Lombardo, portavoce del Comitato dei cittadini, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre - abbiamo scoperto che la Regione paga l'affitto dei treni ben 147 milioni in più rispetto a quanto avrebbe speso, al netto degli interessi, acquistandoli con un mutuo. L'aumento dei biglietti dei treni non è dovuto all'inflazione: sono aumenti già programmati nel 2018. Così come sono già programmati ulteriori aumenti del 4,5% per l'anno prossimo, del 2,5% per l'anno seguente, e poi ancora dell' 1,5% all'anno fino al 2032. Con il rischio che prima o poi venga inserito un ulteriore aumento per pareggiare la mancata applicazione dell'aumento del 7% previsto ma non adottato per il 2021".

“Per capire ancora meglio il cattivo affare fatto da Regione Liguria con Trenitalia, bisogna ricordare che già prima degli aumenti del 2022 i biglietti del treno per i regionali liguri erano del 70% più cari rispetto alla media dei biglietti di tutte le altre regioni italiane - puntualizza ancora Selena Candia -. I rincari inseriti nel Contratto di Servizio sono previsti per pagare l'affitto di 48 nuovi treni che i comitati pendolari avevano contestato sin dall'inizio per la capienza ridotta del 15% rispetto ai vecchi convogli sostituiti, per i problemi di sicurezza nella parte posteriore dei treni Pop che viaggiano accoppiati, per l'impossibilità di viaggiare oltre Imperia e per i continui disservizi alle porte visto che sono treni non concepiti per aprirsi e chiudersi a frequenza metropolitana”.

L'assessore Sartori: "Dal 2019 al 2021 nessun aumento, ora solo un lieve rincaro"

"Nel 2019, 2020 e 2021 non ci sono stati aumenti tariffari mentre lo scorso anno l'incremento è stato del 6.5% medio, cifra di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto e ai sette anni precedenti. Nel recente incontro avuto in Regione le associazioni dei pendolari hanno molto apprezzato di aver ridotto il più possibile, al 3%, l'incremento degli abbonamenti che coinvolge principalmente studenti e lavoratori pendolari": così l’assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori in merito ai recenti rincari. “Nei prossimi anni - aggiunge l’assessore Sartori - gli aumenti andranno sempre più a diminuire fino all'1,5% a partire dal 2025 e non è prevista alcun ipotesi di recuperare il 7% non applicato nel 2021".

L’incremento tariffario previsto dal 1 gennaio 2023, spiega Sartori, è necessario per garantire l’equilibrio economico del Contratto di Servizio sottoscritto nel 2018 tra Regione Liguria e Trenitalia, nelle more dell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario ed in concomitanza con gli avvenuti investimenti nel rinnovo del materiale rotabile. “Ad oggi, ed in totale dal 2018 - prosegue l'assessore - risultano in servizio sulla rete ligure 38 nuovi treni regionali dei 48 previsti. Sono stati infatti consegnati 5  Jazz, 15 Pop e 18 Rock rispettando la fornitura prevista al 2022: con la consegna dei restanti nuovi treni entro la fine del 2023 l’età media della flotta regionale si attesterà a 4,8 anni di gran lunga inferiore ai 27 anni di inizio 2018. In merito al fatto che la Regione pagherebbe l'affitto dei treni centinaia di milioni in più rispetto a quanto avrebbe speso se acquistati con un mutuo, vorrei sapere da chi lancia queste accuse su quale base ha fatto i calcoli e quale è il termine di paragone usato. Rammento infatti che il nostro contratto è stato anche mandato all’Autorità di Regolazione dei Trasporti che non ha osservato nulla di negativo e che nell’istruttoria svolta abbiamo seguito le regole dettate dalla stessa Authority”.

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