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Ansaldo inaugura nuovo capannone, Ilva attende risposte

Nelle due ore a cavallo dell'inaugurazione del capannone, i lavoratori dell'Ilva daranno vita a un presidio fuori dai cancelli

Oggi è una giornata importante per il lavoro a Genova: finalmente Ansaldo potrà assemblare le turbine Gt 26 e Gt 36 nel capoluogo ligure, cosa che avveniva a Massa Carrara, utilizzando 10mila metri quadrati di ex aree Ilva più annessa banchina.

«Una operazione importante - dichiara Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria -, che salutiamo con soddisfazione e che colloca Ansaldo anche come azienda terminalista, ma che per Genova arriva in ritardo rispetto alle necessità di mantenere e creare nuova occupazione per favorire la crescita e lo sviluppo della nostra città».

«L'inaugurazione del nuovo stabilimento - prosegue Vella -, che ripetiamo essere un momento importante e positivo, non ci deve distrarre dalle forti preoccupazioni rispetto all'incertezza legata al futuro dell'Ilva: per questo motivo riteniamo impellente l'incontro richiesto al Governo. Serve necessariamente avviare tavoli di confronto di merito con la nuova proprietà sul piano industriale che oltre a rigettare gli esuberi, possa avviare una discussione seria sui reali e necessari investimenti per proiettare Genova come punto di eccellenza per la siderurgia italiana sui laminati piani. Partendo da queste premesse si possono recuperare quote di mercato aumentando produttività e occupazione».

Nelle due ore a cavallo dell'inaugurazione del capannone, i lavoratori dell'Ilva daranno vita a un presidio fuori dai cancelli. «Di questa messa in opera - dichiarano le Rsu di Ilva - noi siamo molto soddisfatti poiché garantisce un futuro più certo ai lavoratori dell'Ansaldo e arricchisce il futuro industriale della città di Genova. Non dimentichiamoci però che ciò è stato possibile grazie allo sforzo congiunto di tutti i soggetti che firmarono l'accordo di programma nel 2005 e al sacrificio di centinaia di posti di lavoro».

«La settimana scorsa - concludono i sindacati - le istituzioni marciarono in corteo con noi lavoratori per chiedere al governo un incontro urgente per capire il destino dei lavoratori siderurgici genovesi alla luce della vendita dell'Ilva con l'annuncio di migliaia di esuberi. Alla richiesta congiunta fatta dalla prefettura, dal presidente della Regione Liguria, dal sindaco di Genova, dall'autorità portuale e dalle organizzazioni sindacali, a oggi non vi sono risposte».

Al taglio del nastro c'era anche in ministro Roberta Pinotti. Il suo commento. «È un giorno importante per Genova, per l'Italia e per il mondo del lavoro. Oggi abbiamo inaugurato un nuovo stabilimento - costruito in tempi record - per l'assemblaggio di turbine. Nel 2012 Ansaldo Energia rischiava di essere svenduta e sembrava che l'industria pesante non dovesse esser più centrale per la città e il Paese. Se è stata rilanciata è merito del lavoro di squadra tra azienda, Governo, lavoratori, istituzioni locali, sindacati, parlamentari, curia Genovese e di una straordinaria partnership industriale con Shanghai Electric. È qualcosa che non riguarda solo la città e la Ansaldo: è un segnale in controtendenza che può essere d'esempio per tutto il Paese. Se si lavora con un progetto credibile, tutti insieme, le cose si possono cambiare».

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