A dieci giorni dal caso di Fabrizio Vigo, il 33enne di Rossiglione morto all’ospedale Galliera per una meningite batterica, l’incubo meningite torna a spaventare dopo che una studentessa di Voltri è stata ricoverata nello stesso ospedale con sintomi inequivocabili.

Mal di testa, febbre, muscoli doloranti, rigidità della nuca: un quadro clinico che ha spinto i genitori della 17enne a sottoporre la ragazza a una visita al San Carlo di Voltri, dove i medici l’hanno dimessa con una diagnosi di rosolia. Due giorni dopo il brusco peggioramento, la corsa all’ospedale Villa Scassi e l’immediato trasferimento al Galliera, dove la studentessa è stata ricoverata nel reparto Malattie infettive. 

La situazione adesso sembra sotto controllo, nonostante la gravità delle condizioni iniziali, e a far tirare un sospiro di sollievo ai familiari, ai medici e a tutte le persone che sono entrate in contatto con la 17enne c’è il fatto che la meningite sia virale, e dunque non contagiosa, e che non sia necessario applicare la profilassi richiesta nel caso di quella batterica.

E mentre la ragazza prosegue la terapia d’urto cui è stata sottoposta al Galliera, tornano a sollevarsi dubbi sulla prima diagnosi effettuata al San Carlo di Voltri: nonostante che gli esperti assicurino che in casi molto gravi la rosolia può trasformarsi in meningite, il pensiero corre a Vigo, l’imprenditore di Rossiglione che dopo essere stato visitato proprio al San Carlo era stato trasferito al Villa Scassi, da dove era stato dimesso. Meno di due giorni dopo la meningite, questa volta di origine batterica, lo uccideva in un letto del Galliera. Sul suo caso, la Procura ha aperto un'inchiesta.