Ieri mattina la polizia ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Magrini, su richiesta del pm Crispo, che ha coordinato le indagini, un marocchino di 40 anni, residente a Verona, in quanto resosi responsabile dei reati di lesioni personali gravi, violenza sessuale, con le aggravanti di averle anche commesse, nel tempo, nei confronti di persona in stato di gravidanza.

I fatti risalgono all'inizio di aprile di quest'anno, quando una donna italiana, quarantenne, ha ricevuto in casa il suo ex convivente, dal quale ha avuto una figlia. L'uomo era da pochi giorni uscito da una lunga detenzione in un carcere del settentrione.

Presentatosi a casa della donna e trovandola sola, il 40enne ha tentato con violenza di avere un rapporto con lei, ma vista la sua resistenza, l'ha picchiata violentemente uscendo poi di casa. Più tardi il 40enne ha fatto rientro in casa e, trovando la porta chiusa, l'ha abbattuta, sedendosi in cucina e pretendendo di essere servito a tavola.

La donna, già visibilmente provata per le percosse subite qualche ora prima, ulteriormente insultata e offesa anche davanti alla figlia e alla propria madre, con uno stratagemma è riuscita a telefonare al 113 e a raccontare velocemente cosa le stava capitando.

Intuendo cosa stesse accadendo, l'uomo si è dato a precipitosa fuga non senza minacciare la donna. A quest'ultimo episodio hanno assistito alcuni vicini accorsi in aiuto.

In seguito alla denuncia della donna, è emersa una storia fatta di violenza fisiche, oltre che verbali, reiterate nel tempo, che ha subito anche quando era in stato di gravidanza, causate anche dal frequente stato etilico in cui versava l'ex compagno.

Sono state pertanto raccolte prove e testimonianze fondamentali volte a delineare meglio le responsabilità in capo all'uomo, tra l'altro già recidivo in materia di violenza sessuale, nonchè gravato da precedenti in materia di reati contro la persona quali lesioni e percosse, e reati contro il patrimonio quali furto e rapina, tanto da indurre l'autorità giudiziaria locale a emettere un'ordinanza restrittiva, a cui personale del commissariato Centro, insieme a personale della Squadra Mobile di Verona, ha dato esecuzione.