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Cronaca

Violenza contro le donne, il preside genovese chiama a raccolta gli uomini: «Scendiamo in piazza a manifestare»

Paolo Fasce, dirigente scolastico dell’Istituto Nautico San Giorgio, ha organizzato per il 3 marzo una manifestazione in piazza De Ferrari: «La "questione femminile" non riguarda solo le donne, ma riguarda tutti»

Una chiamata agli uomini genovesi (e non solo), perché scendano in piazza a dire no alla violenza contro le donne.

A lanciarla è Paolo Fasce, dirigente scolastico dell’Istituto Nautico San Giorgio di Genova e Camogli, che all’ennesima notizia di femminicidio avvenuto nella sua città - quello di Clara Ceccarelli, uccisa nel suo negozio di via Colombo - ha deciso di passare dalle parole ai fatti. Scendendo in piazza, quindi, in quella più significativa di Genova, per dare un segnale di partecipazione e responsabilità affatto scontato.

“Essere maschi adulti” è il nome dato a un presidio previsto per le 18 di mercoledì 3 marzo: una «manifestazione silenziosa» e «priva di insegne di partito o sindacali», sottolinea Fasce, che ha invitato chi parteciperà a indossare qualcosa di rosso.

«È stato tutto molto semplice - spiega a GenovaToday - Ho scritto un post nel quale ho chiesto se c'era un gruppo di maschi che stava organizzando questa cosa al quale accodarsi e, scherzando, ho aggiunto: oppure me ne devo occupare io? Dai feedback che ho ricevuto, ho capito che dovevo occuparmene io. Quindi ho creato l'evento, chiedendi di condividerlo. Il mercoledì a quell'ora, è prevista l'Ora in silenzio contro la guerra, quindi ho chiesto burocratica ospitalità che mi è stata accordata».

«Conosciamo a memoria le statistiche dei femminicidi. Vengono ripetute dai telegiornali troppo spesso - spiega ancora il dirigente scolastico - La "questione femminile" non riguarda solo le donne, ma riguarda tutti. Abbiamo madri, figlie, mogli, sorelle, ma non è mera questione di interesse paternalistico. È questione di cultura diffusa. La donna non è mia. Ci apparteniamo reciprocamente finché la cosa è consensuale. Il fatto che siamo (mediamente) più grossi ci dà solo il diritto di difenderci con agio, non di aggredire».

«Concetti da "asilo Mariuccia" - conclude Fasce - che ci tocca ribadire in una manifestazione alla quale sono chiamati a partecipare gli uomini».

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