Movida sempre più fuori controllo nei vicoli, i residenti: "Pronti a percorrere la via legale"
Giovedì 11 novembre 2021 alle 21 presso il Chiostro di Santa Maria di Castello assemblea pubblica per discutere delle iniziative da intraprendere
Negli ultimi anni il Comune di Genova si è sempre detto molto attento alle problematiche causate dalla movida nel centro storico, con ripercussioni sul quieto vivere dei residenti. Nonostante questo, la situazione non sembra affatto migliorata. Per questo, il comitato Vivere il centro storico di Genova ha deciso di organizzare un'assemblea pubblica, in programma giovedì 11 novembre 2021 alle 21 presso il Chiostro di Santa Maria di Castello. Accesso consentito con mascherina e green pass. Per info vivereilcentrostorico.genova@gmail.com.
"Da piazza delle Erbe a via delle Grazie: un'area vastissima del centro storico 'affetta' da una 'movida' che non ha più, ormai da anni, le caratteristiche positive che potevano contraddistinguerla all'inizio del fenomeno - si legge in una nota del comitato -. Un fenomeno 'malato' che si è guadagnato da anni gli appellativi di Malamovida, movida ignorante, movida selvaggia, riconosciuta da tutti come fuori controllo: come può continuare ad imperversare impunemente per così tanto tempo? Fino a costringere molte persone che avevano scelto di abitare nella 'Città antica', contribuendo così alla sua reale vitalizzazione e autentica valorizzazione, a dover letteralmente scappare dal centro storico, come avvenuto in questi ultimi anni".
VIDEO | Venerdì sera nei vicoli, ecco cosa devono sopportare i residenti
"Costringendo gli abitanti - proseguono dal comitato - che ancora resistono a dover affrontare, qualora in grado perché non tutti lo sono, ingenti spese per tripli vetri per tentare di 'abbattere' in qualche modo il livello del rumore assolutamente fuori legge, come attestato da tutti i rilievi fonometrici eseguiti e sottolineato in tutte le relazioni della polizia locale Settore Ambiente. Ma anche questo non basta e si deve ricorrere all'uso di sonniferi e tappi nelle orecchie, all'uso di farmaci per lo stato ansioso indotto dalla cronica mancanza di sonno, con danni alla salute sempre più gravi e danno e rischi per lo svolgimento della propria attività lavorativa".
"Gli episodi sempre più diffusi di vandalismo all'interno dei portoni, risse, aggressioni, la violenza notturna, come testimoniata anche dai video, aumentano lo stato ansioso e il profondo disagio, con la percezione, sempre più forte, della mancanza di sicurezza - denunciano i residenti del centro storico -. Lo stato depressivo indotto non solo dal mancato riposo ma dal dover constatare lo scempio di una generazione di giovani e ancor più giovanissimi riuniti in assembramenti giganteschi, lasciati allo sbando, che pensano di trovare 'forza' nell'abuso di alcol e altre sostanze e 'soddisfazione' nell'urlare cori demenziali come il "bevo, bevooo", nell'urlare sotto le finestre degli abitanti - anche minacciandoli - e ancor peggio vandalizzare portoni, citofoni, cassette delle lettere, gli abitanti e i cittadini genovesi che non vogliono l'abbandono a un degrado totale del cuore della loro città dicono definitivamente basta".
"Dopo aver percorso ogni strada: partecipazione attiva all'Osservatorio sulla movida, nel quale già si rilevava il danno conseguente al prolungamento dell'orario di apertura alle tre di notte per tutta la settimana, incontro pubblico con sindaco e assessori ai giardini Luzzati, incontri diretti col sindaco e assessori - ricordano dal comitato -, presentazione di esposto con quasi 400 firme, ripetuti comunicati stampa, interviste, diffusione sui media di filmati che documentano la reale situazione di movida fuori controllo, a fronte di mancate o inadeguate risposte alle legittime richieste presentate nei modi più civili e alla mancata messa in campo di provvedimenti realmente utili a contenere il gravissimo danno conseguente ai fenomeni in atto, il comitato 'Vivere il Centro Storico di Genova' ha deciso insieme ad Assest, 'Associazione Centro Storico Est' di percorrere la via legale, come accaduto in altre città (Milano, Brescia, Torino ecc.) per far valere il proprio diritto alla salute".
L'assemblea sarà l'occasione per discutere questi temi e decidere le prossime mosse.