Distrutta la targa di Venturini: centri sociali rivendicano, CasaPound insorge
Nel giorno del comizio di Matteo Salvini alcuni manifestanti hanno distrutto le targhe in ricordo del giovane militante dell'Msi, posizionate nei giardini di Brignole
Quella di sabato 7 marzo per Genova è stata una mattinata di tensioni, complice l’arrivo del leader della Lega Nord Matteo Salvini nel capoluogo ligure per presentare la campagna elettorale di Edoardo Rixi in vista delle prossime Regionali.
Come a Roma lo scorso 28 febbraio, a scendere in piazza per protestare sono stati i cosiddetti “anti Salvini”, un gruppo eterogeneo composto da centri sociali e antagonisti, che tenuti lontani per tutta la mattina dal Teatro della Gioventù, dove si svolgeva il comizio, in parte hanno manifestato nelle vie vicine e in parte hanno raggiunto i giardini davanti alla stazione Brignole, dove sono state distrutte due targhe in memoria di Ugo Vetturini, il giovane militante di Msi ucciso negli anni ’70 da alcuni estremisti di sinistra.
A rivendicare il gesto sono stati i rappresentanti del collettivo Re Up, che il giorno stesso hanno affidato ai social network le motivazioni: «Il perché per noi è semplicissimo. Stiamo subendo una neutralizzazione del passato o una sua criminalizzazione volta a rendere docile una parte di storia che ha ancora molto da insegnare - si legge sulla pagina Facebook - Questo riguarda la lotta partigiana così come le lotte degli anni '70. Quella targa era per noi una provocazione e doveva essere tolta» .
Immediata la replica di CasaPound, che con una nota ha chiesto «che la storia di Ugo Vetturini venga ricordata, e la targa riposizionata al più presto» , interpellando poi il rettore dell’Università di Genova su «come sia possibile che l’università continui a dare in uso una sua aula pubblica al collettivo, che si vanta di simili azioni nella totale impunità»
