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Cronaca Via San Carlo di Cese

Invasione di camion in Val Varenna. Il comitato: "Pronti a scendere in piazza"

Gli abitanti vogliono conoscere il numero di passaggi giornalieri e pianificare insieme alle Autorità quelli futuri

I genitori con i figli in braccio sfiorati dai camion che passano a pochi centimetri. È questa l'immagine che spaventa i residenti della Val Varenna in previsione della riapertura della scuola Le Pratoline, che accoglie i bambini da Pegli alta fino a San Carlo di Cese dove si trovano le cave. "Questi mezzi sono alti dieci volte le persone e ci passano affianco - spiega Fabrizio Gelli delegato del Comitato - in auto è un disastro cercare di muoversi oltre che pericoloso, ormai abbiamo continue frane dovute al peso di questi mezzi che danneggiano la strada".

Sono due al momento le cave attive che generano transito di camion in valle: Pian di Carlo che deve ancora ricevere 350mila metri cubi di materiale per arrivare ai 900mila autorizzati; tradotto in transiti: almeno 20mila passaggi su e giù per la valle secondo il Comitato Val Varenna e Tana dei Banditi, autorizzata all'estrazione di 380mila metri cubi di Gabbro, una pietra di origine vulcanica; questa al termine dei lavori dovrebbe tornare allo stato naturale.

Il 14 settembre, oltre al ritorno sui banchi, avrebbe dovuto segnare anche la convocazione, attesa per metà settembre, del tavolo di monitororaggio sul viavai dei camion ma finora nessuno è stato avvisato: "Dopo l'incontro di luglio e un'estate tranquilla da qualche giorno siamo tornati nel Far West - continua Fabrizio Gelli - i camion circolano a qualsiasi ora, non mantengono la distanza di sicurezza e velocità massima dei 30Km/h come previsto dalle autorizzazioni concesse".

Il problema sembra ormai cronico ma i residenti sono intenzionati a far sentire la propria voce: "Non è mai esistita una gestione e una pianificazione del numero dei camion che transitano - spiega Gelli - la situazione della valle è precaria dal punto di vista della viabilità, questa strada è stata costruita quando ci si passava con i carri e adesso vede il transito di un numero fuori controllo di camion".

Se il tavolo tecnico convocato dal Municipio che riunisce soggetti istituzionali, cittadini e componenti del comitato della valle non dovesse portare ai risultati sperati dal Comitato si alzerà la protesta: "Vogliamo conoscere la gestione dei processi che abbiamo in valle - spiega ancora il delegato Gelli - il numero di mezzi che il Comune ritiente sostenibile per la valle. Non abbiamo mai chiesto lo stop totale dei camion perchè abbiamo sempre considerato le esigenze della città, quella dei lavoratori, delle cave, dei camionisti me le nostre degli abitanti non vengono mai al primo posto e ora questa situazione deve cambiare".

Il processo che riguarda il passaggio dei camion in Valle per il Comitato deve essere gestito e deve coinvolgere i cittadini: "Vorremmo che l'Amministrazione ci incontrasse e ci dicesse quanti passaggi al giorno sono previsti nei prossimi sei mesi e poter avere un confronto e rappresentare le nostre istanze". Uno strumento per contare il numero di camion in transito, e regolare di conseguenza le autorizzazioni, esiste già da tempo in valle ma non è attivo: "Era stato installato un portale all'ingresso per controllare il transito fotografando la targa dei camion - spiegano dal Comitato - ma il sistema non è mai entrato in funzione, i dati non si sono mai saputi ed è intevenuto addirittura il Ministero a dire che non era a norma di legge; uno strumento costato circa 70mila euro di soldi pubblici che potevano essere usati sul territorio e che invece non ha mai svolto il suo servizio, abbiamo chiesto con forza la riattivazione o un nuovo sistema di controllo da poche migliaia di euro per poter aver uno strumento di gestione ma siamo ancora senza risposta".

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