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Cronaca

L'università di Genova realizzerà un progetto per ridurre i tempi processuali

L'ateneo genovese ha vinto un bando da 1,1 milioni di euro per l'ideazione di nuovi strumenti che consentano di velocizzare i processi. Il contributo del Ministero della Giustizia permetterà all'Università di Genova di studiare nuove soluzioni per snellire l'amministrazione della giustizia

Un progetto che coinvolge l'Università di Genova, insieme ad alcuni atenei del nord ovest, che ha l'obiettivo di trovare soluzioni operative e gestionali per ridurre i tempi dei processi, supportando in particolare gli 'uffici del processo'. Gli Upp, istituiti nel 2014, sono nati proprio con l'obiettivo di coadiuvare l'attività degli uffici giudiziari.

"Next Generation Upp" è il nome del progetto che porterà avanti l'ateneo genovese, che sarà interamente finanziato dal Ministero della Giustizia con un fondo di oltre 1,1 milioni di euro, e che permetterà ai ricercatori universitari di collaborare con gli uffici giudiziari nel monitoraggio delle loro attività per l'individuazione di soluzioni innovative sotto il profilo gestionale e organizzativo.

Per raggiungere il risultato l'università ha coinvolto un team composto da diverse competenze. Ne faranno parte infatti assegnisti e borsisti ma anche personale qualificato di Unige con competenze giuridiche, tecnico-informatiche, gestionali ed economiche.

Mitja Gialuz, del dipartimento di Giurisprudenza, che coordina il progetto con Vincenzo Ansanelli ha commentato così l'aggiudicazione del bando:

"Abbiamo di fronte un'occasione unica, non solo per dare un contributo a migliorare l'amministrazione della giustizia in Liguria, ma soprattutto per sperimentare nuovi schemi collaborativi tra Università e uffici giudiziari, anche nell'ottica di adeguare l'offerta formativa alle richieste provenienti da un mondo che a seguito della svolta tecnologica degli ultimi decenni sta subendo una profonda evoluzione".

Il direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Riccardo Ferrante, ha sottolineato i profili di novità di questo progetto, sia sotto il profilo istituzionale che della copertura finanziaria:

"Si conferma la tradizionale autorevolezza della nostra sede, sia nella ricerca sia nella didattica e porteremo avanti, come già facciamo, la collaborazione con la Magistratura e il Ministero della Giustizia in modo da dare il nostro contributo a una riforma di sistema non più rinviabile, e tra l'altro richiesta dall'Unione europea per ottenere i finanziamenti del Pnrr".

Durante la fase di start up del progetto saranno studiati e realizzati modelli di gestione più efficienti del carico giudiziario in ingresso ma anche per la migliore gestione dell'arretrato sia in campo civile che penale. All'inizio di marzo verranno pubblicati poi diversi bandi di ricerca per consentire ai ricercatori di iniziare l'attività di mappatura in tutti gli uffici giudiziari del distretto di Corte d'appello.

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