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Cronaca Sampierdarena / Via Rinaldo Rigola

La Regione chiede la riapertura degli uffici postali di Genova

"La razionalizzazione degli Uffici non basta per motivare 'un intervento invasivo per le popolazioni interessate al servizio postale'", dichiara dichiara il consigliere Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia Liguria Popolare, che ha promosso l'ordine del giorno, approvato all'unanimità

Martedì 29 giugno 2021 il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato da Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a porre in essere le iniziative più opportune per ottenere la riapertura degli uffici postali di Genova, chiusi in seguito al piano di riorganizzazione di Poste Italiane, in particolare per quelli collocati nelle aree collinari, e a farsi parte attiva presso il Comune affinché valuti la possibilità di ricorrere, nelle forme meglio viste, contro la sentenza del Tar 308 del 2021 con cui è stata respinta l'impugnativa del Comune di Genova contro la chiusura di alcuni uffici postali nel capoluogo.

"Ringrazio tutti i colleghi capigruppo per aver firmato il documento e gli altri colleghi consiglieri di maggioranza e opposizione per averlo votato - dichiara il consigliere Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia Liguria Popolare, promotore dell'iniziativa e da tempo impegnato su questo tema -. La chiusura di questi presìdi postali ha causato molteplici disagi ai cittadini residenti nelle zone interessate, in special modo nelle aree collinari di Genova - prosegue -. In situazioni analoghe a quella genovese, che hanno riguardato diverse località in più parti d'Italia, si è addivenuti, in esito a sentenza del Consiglio di Stato, alla riapertura di alcuni Uffici postali, in ragione anche della funzione sociale che questi rivestono e con l'obiettivo di garantire ai residenti la presenza di un servizio di prossimità fondamentale come quello postale".

"Ricordo in particolare - sottolinea Muzio - che il Consiglio di Stato ha messo nero su bianco, in un caso che ha coinvolto il Comune di Follo in provincia della Spezia, che la razionalizzazione degli Uffici non basta per motivare 'un intervento invasivo per le popolazioni interessate al servizio postale. La mera antieconomicità del servizio non può giustificare di per sé la chiusura'; occorre invece tenere conto delle interlocuzioni con le comunità locali, della situazione effettiva dal punto di vista anagrafico, geografico e dei servizi pubblici. Credo che nel caso di molti degli Uffici genovesi tagliati dal piano di Poste Italiane, come ad esempio quello di via Rigola a Sampierdarena, le cose stiamo proprio così".

Dichiara ancora il capogruppo di Forza Italia Liguria Popolare: "è ben vero, come afferma il Tar nella sua sentenza, che i precedenti si riferiscono a Comuni di dimensioni relativamente piccole o divisi in frazioni, rispetto ai quali non vi erano collegamenti agevolmente percorribili con i Comuni limitrofi o tra centro e frazioni, ma è altresì indiscutibile che Genova, per la sua conformazione orografica e la sua collocazione tra mare e monti, si presenta come città policentrica, cui gli stessi ordini di ragionamento logico e giuridico sono perfettamente estendibili".

"Per tutti questi motivi - conclude Muzio - auspico che la Regione metta in campo le iniziative di propria competenza e che il Comune di Genova decida di percorrere la strada dell'impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza del Tar".

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