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Cronaca

Processo Morandi: rinvio dell'udienza al 24 novembre per decidere sulle parti civili

Nell’udienza di oggi 12 novembre sono state depositate le ultime richieste di costituzione di parte civile. Il Gup Faggioni ha rinviato l'udienza per decidere sulla legittimità e ammissibilità delle istanze

Oggi 12 novembre si è celebrata la nuova udienza preliminare nel procedimento sul ponte Morandi, nel quale sono indagate 59 persone per il crollo che il 14 agosto 2018 provocò 43 vittime. Nel corso dell'udienza odierna sono state depositate anche le ultime richieste di costituzione di parte civile, il Gup Faggioni ha deciso pertanto di riservarsi sull'ammissibilità delle istanze e ha rinviato l'udienza al 24 novembre.

Questi giorni saranno necessari per valutare la legittimità delle richieste e decidere quindi quali parti civili ammettere al processo penale che accerterà le responsabilità per la strage. Solo nel corso della prossima udienza il giudice delle indagini preliminari scoglierà la riserva comunicando le sue decisioni.

Sono oltre 500 gli enti pubblici, le parti private e le associazioni che hanno chiesto di partecipare al processo per ottenere un risarcimento del danno subito a causa del crollo del Morandi.

Di questa lunga lista non fanno però parte i familiari di 41 delle 43 vittime che hanno già ottenuto da Autostrade per l’Italia il risarcimento del danno. Sarà invece presente come parte civile Egle Possetti, portavoce del comitato in ricordo delle vittime di ponte Morandi, che non ha accettato l'indennizzo proposto da Aspi, come anche i familiari di Giovanni Battiloro, il ragazzo di Torre del Greco vittima del crollo.

Nella scorsa udienza dell'8 novembre gli avvocati di Aspi e di alcuni indagati si sono opposti alla costituzione di parte civile del comitato in ricordo delle vittime, poichè questo soggetto non era ancora costituito al momento del crollo e in base alle norme procedurali non potrebbe considerarsi parte lesa. Tesi a cui si è fermamente opposto l’avvocato Caruso, legale del comitato, che ha dichiarato:

 ”Il nostro soggetto giuridico non si è costituito dopo il crollo, ma a causa del crollo: è stata la tragedia a "creare" la comunità dei parenti delle vittime come portatrice di un interesse ulteriore e distinto rispetto a quello dei singoli, in buona parte già risarciti dalla concessionaria con accordi extragiudiziali.”

L’avvocato Caruso, a supporto della sua tesi, ha citato due importanti precedenti giurisprudenziali: la costituzione come parte civile dell'Anpi nel processo sui crimini di guerra nell’appennino tosco-emiliano e la costituzione della Regione Toscana nel processo per la strage nazista di Sant'Anna di Stazzema.

Questioni giuridicamente complicate sulle quali dovrà decidere la Gup Faggioni, sulla cui posizione pende ancora la richiesta di ricusazione su cui dovrà decidere la Corte di Cassazione nei prossimi giorni.

Una fase delicata del procedimento penale sul crollo del Morandi, che rischia di andare per le lunghe facendo cadere in prescrizione alcuni reati. Per scongiurare questo pericolo il tribunale è già pronto a redigere un serrato calendario di udienze per arrivare in fretta agli eventuali rinvii a giudizio e all’inizio del processo.

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