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Cronaca

Uber: la prima multa è di 1.700 euro e l'autista resta appiedato

Quando il guidatore si è fermato e l'altra persona è scesa, l'autista si è visto infliggere una multa da 1.761 euro, sospendere la patente e sequestrare l'auto

Detto fatto. Martedì l'assessore alla Legalità del Comune di Genova, Elena Fiorini, aveva annunciato interventi di polizia giudiziaria nei confronti degli autisti di Uber. Ieri agenti della polizia municipale hanno seguito un'auto con a bordo un passeggero.

Il veicolo ha percorso da Nervi a Pegli e quando il guidatore si è fermato e l'altra persona è scesa, l'autista è stato multato per violazione dell'articolo 86 del codice della Strada.

Uber è la nuova app che permette di reperire un'auto con conducente per raggiungere la propria destinazione, facendo a meno del taxi. Per questo la categoria è insorta di fronte al nuovo servizio.

L'autista multato ieri si è visto infliggere una sanzione di 1.761 euro, sospendere la patente e sequestrare l'auto. Al secondo comma dell'articolo 86 infatti si legge: «chiunque, senza avere ottenuto la licenza prevista dall'articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, adibisce un veicolo a servizio di piazza con conducente o a taxi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.761 a euro 7.045. Dalla violazione conseguono le sanzioni amministrative accessorie della confisca del veicolo e della sospensione della patente di guida da quattro a dodici mesi, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI. Quando lo stesso soggetto è incorso, in un periodo di tre anni, in tale violazione per almeno due volte, all'ultima di esse consegue la sanzione accessoria della revoca della patente. Le stesse sanzioni si applicano a coloro ai quali è stata sospesa o revocata la licenza».

Come ricordava Fiorini in consiglio comunale, «la fattispecie è complessa: in Germania, per esempio, la corte federale ha dovuto revocare il divieto di operare per Uber Pop, a causa di un particolare aspetto giuridico. La reazione dell’amministrazione deve essere corretta».

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