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Cronaca

I ladri trasfertisti e il trucco della refurtiva, che scompare e riappare

I tre, arrestati dai carabinieri, erano soliti introdursi nelle case con la scusa di un controllo all'impianto di riscaldamento

Erano soliti partire dalle zone d'origine per raggiungere le vicine province liguri dove consumare furti 'in serie' a danno di malcapitati e ignari anziani o pensionati. Per introdursi nelle abitazioni dei malcapitati utilizzavano la tecnica del 'falso idraulico'.

I militari del Nucleo Investigativo di Genova, con il supporto dei carabinieri di Moncalieri ed Asti, sono riusciti a sgominare la banda e hanno dato esecuzione a tre misure di detenzione domiciliare nei confronti di altrettanti soggetti di origine Rom-Sinti, autori di numerosi furti aggravati in concorso.

Le ordinanze sono state emesse a seguito dello sviluppo di un'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo ligure, che già aveva riguardato i tre soggetti autori di furti in diverse regioni del nordovest italiano.

Gli ulteriori accertamenti investigativi su altri reati perpetrati ai danni di persone anziane, consumati sul territorio genovese e sulle altre provincie liguri, avvenuto anche attraverso l'analisi dei vari modus operandi posti in essere dai malfattori, ha fatto emergere elementi e indizi di colpevolezza nei confronti degli arrestati in relazione ad altri furti commessi in Liguria, Piemonte e Lombardia.

Il sodalizio criminale era composto principalmente dai tre arrestati di origine Rom-Sinti, con un'età compresa tra i 60 e i 30 anni, tutti pluricensiti penalmente (già sottoposti al regime della detenzione domiciliare ad Asti e Nichelino). Dopo essersi introdotti nelle abitazioni delle persone anziane con la tecnica del 'falso idraulico', simulando nella maggior parte dei casi un controllo al sistema di riscaldamento domestico, si appropriavano di piccoli oggetti per poi subito dopo cederli ai complici, i quali, a poca distanza dal furto, si presentavano alla porta, fingendosi operatori delle forze di polizia, esibendo ai malcapitati gli oggetti poco prima trafugati e informandoli così del furto subìto.

Le ignare vittime, colte di sorpresa, nel tentativo di verificare ulteriori ammanchi, fornivano nella circostanza preziose indicazioni ai ladri sulla collocazione dei gioielli/monili, che custodivano in casa, che venivano abilmente trafugati, approfittando dello stato di ansia e distrazione indotto nelle vittime. Recuperata, nel corso dell'indagine, ingente refurtiva per un valore complessiva di circa 300mila euro.

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