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Cronaca Marassi / Via Piero Pinetti

Truffa in tabaccheria, 1780 euro sulla Poste Pay fingendosi dipendente Sisal

Ieri, nel primo pomeriggio, presso l’ufficio denunce del commissariato San Fruttuoso, si è recata la titolare di una tabaccheria di Quezzi che, poco prima, era stata vittima di una truffa ben congeniata

Ieri, nel primo pomeriggio, presso l’ufficio denunce del commissariato San Fruttuoso, si è recata la titolare di una tabaccheria di Quezzi che, poco prima, era stata vittima di una truffa ben congeniata.

La donna ha riferito che, il giorno prima, un uomo si è presentato nel suo esercizio chiedendole di ricaricare una carta Poste Pay ma, avendo fornito un codice fiscale non corrispondente a quello del titolare della tessera, la ricarica non è andata a buon fine. Lo sconosciuto, a quel punto, ha salutato cordialmente allontanandosi dal negozio.

Nella mattinata di ieri, la signora ha ricevuto in tabaccheria la telefonata di un sedicente dipendente della Sisal che l’ha informata di un’anomalia nel sistema dovuta alla precedente operazione non riuscita, chiedendole di attuare una particolare procedura necessaria per lo storno della somma di denaro ancora in memoria.

La donna, convinta della buona fede del suo interlocutore che dimostrava competenza in materia, ha seguito scrupolosamente tutte le indicazioni, fino al momento in cui si è accorta che aveva appena versato un importo di 1780 euro su una carta Poste Pay.

Gli agenti del commissariato, acquisita la denuncia, hanno avviato l’attività investigativa per tentare di risalire all’autore della truffa.

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