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Cronaca

'Aiutini' per superare l'esame di guida, sgominata banda di sei persone

Tramite auricolari bluetooth miniaturizzati, microcamere, smartphone e modem portatili fornivano suggerimenti a candidati, senza alcuna padronanza della lingua italiana, in modo da consentire loro di prendere la patente

C'è anche Genova, come conferma il tenente colonnello della guardia di finanza di Savona, Danilo Giuseppe De Mitri, tra le località dove operava una banda, composta da sei persone (due cittadini italiani e quattro stranieri di origini pakistane), che, dietro compenso di svariate migliaia di euro, permetteva a chi si rivolgeva loro di prendere la patente di guida, anche senza alcuna padronanza della lingua italiana e delle più elementari nozioni del Codice della Strada.

Le 'fiamme gialle' di Savona e agenti della polizia di Stato di Novara, coordinati dalla procura della Repubblica di Novara, hanno eseguito diverse perquisizioni nelle province di Padova, Rovigo e Novara. L'operazione ha preso il via da una pregressa attività investigativa svolta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Savona, incrociatasi con una analoga attività di indagine precedentemente avviata dalla squadra di polizia giudiziaria della sezione polizia stradale di Novara.

La banda operava in diverse località del nord Italia, tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Liguria. I membri della compagine criminale si adoperavano, attraverso l'uso di particolari congegni elettronici opportunamente modificati e occultati negli indumenti degli esaminandi, per consentire a questi ultimi di ottenere suggerimenti, senza i quali non sarebbero riusciti a rispondere ai quiz e quindi a superare l'esame teorico per ottenere la patente di guida.

L'intervento ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro numerosi auricolari bluetooth miniaturizzati, microcamere, smartphone, modem portatili e capi di abbigliamento opportunamente confezionati per nascondere l'attrezzatura, utilizzati, eludendo la sorveglianza, durante gli esami di teoria sostenuti presso le motorizzazioni civili di svariate province del nord Italia.

In alcuni casi gli aspiranti giudatori sono stati scoperti. Come precisa De Mitri, non risultano motorizzazioni coinvolte in quanto compiacenti. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, è stato sequestrato denaro contante per oltre 18mila euro, presumibilmente provento delle attività illecite. Le indagini proseguono per individuare altri soggetti, che abbiano ottenuto illecitamente la patente di guida grazie al sistema fraudolento ideato dagli indagati.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, i provvedimenti finora adottati non implicano la colpevolezza degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva riguardante la responsabilità penale delle persone sottoposte a indagini.

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