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Cronaca Quinto / Via Quinto

«Mi hai rotto lo specchietto», e chiede i soldi. Ma l'impiegata della banca sventa la truffa

Vittima dell'ennesimo tentativo di raggiro, un pensionato di 76 anni che mercoledì è stato preso di mira da un truffatore. Quando ha provato a ritirare il denaro, però, una cassiera dell'istituto bancario ha capito e chiamato la polizia

Ha tentato l’ennesima truffa ai danni di un pensionato sfruttando il trucco dello specchietto rotto, ma non ha fatto i conti con la prontezza e lo spirito di osservazione di una delle cassiere della banca in cui l’ignara vittima ha provato a ritirare i soldi per pagarlo.

Protagonista della vicenda un 43enne di origini sinti, residente in provincia di Pisa, che nella tarda mattinata di mercoledì ha presto di mira un genovese di 76 anni che si trovava alla guida della sua auto in via Quinto, nel levante cittadino. L’uomo si è avvicinato al pensionato a bordo di uno scooter e ha iniziato a inveirgli contro accusandolo di avergli rotto lo specchietto durante una manovra, intimandogli di pagare i danni e arrivando a chiedere la cifra record di 2.500 euro.

Il 76enne, visibilmente agitato, ha provato a negare, ma davanti alle sue obiezioni il truffatore ha finto una telefonata alla polizia Municipale con un complice che, spacciandosi per vigile, ha confermato al pensionato l’obbligo di pagare il fantomatico specchietto rotto pena il ritiro di auto e patente.

La vittima, ormai convinta e sull’orlo del panico, ha dunque consegnato al truffatore i soldi che aveva con sé, circa 150 euro in contanti, promettendo di andare in banca per ritirare il resto della somma e consegnargliela all’esterno. Ed è stato proprio in banca che il pensionato ha trovato un aiuto inaspettato: vedendolo così agitato, l’impiegata allo sportello gli ha domandato spiegazioni, e intuendo che qualcosa non andava ha chiamato immediatamente il 112. 

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Nel giro di pochi minuti sul posto è quindi arrivata una volante della questura, con due agenti che si sono divisi i compiti: uno è rimasto fuori a controllare la strada in cerca del truffatore, l’altro è entrato in banca per farsi dare una descrizione. Una volta ottenuta l’ha comunicata al collega, che ha individuato il 43enne, appostato vicino alla fermata dell’autobus in attesa dei soldi, l’ha raggiunto e poi bloccato con ancora i 150 euro in tasca.

In banca, nel frattempo, una cliente ha riconosciuto nel truffatore l’uomo che il giorno prima aveva tentato di raggirarla con lo stesso trucco dello specchietto: per il 43enne, subito arrestato e portato in carcere dopo la direttissima, è quindi scattata una denuncia, mentre la vittima, spaventata e in forte stato d’agitazione, è stata rassicurata e tranquillizzata dagli altri clienti.

«L’intervento dell’impiegata della banca è stato fondamentale - ha confermato Alessandra Bucci, dirigente della Squadra Volanti e dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura - Lei e i clienti sono riusciti a tranquillizzare il pensionato e a farsi raccontare la sua storia, capendo immediatamente che qualcosa non andava. Non hanno esitato a contattarci, e in questo modo siamo riusciti a bloccare subito il truffatore. La nostra raccomandazione è proprio questa: fare rete, vigilare l’uno sull’altro e, in caso di minimo dubbio su una possibile truffa, chiamarci subito». 

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