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Cronaca

«Sono tuo figlio, ho bisogno di soldi», boom della nuova truffa agli anziani

Diversi gli episodi registrati in città nelle ultime settimane. Fortunatamente la maggioranza dei pensionati non cade nel tranello, ma qualcuna è andata a segno: ecco come funziona

«Ciao papà, sono tuo figlio: non ho i soldi per pagare l'assicurazione e sono bloccato in banca, mando un amico a prenderli»: la nuova truffa che con sempre più frequenza viene denunciata anche a Genova punta ancora una volta sui legami familiari e sugli affetti, e prende di mira una delle fasce più deboli della popolazione, e cioè gli anziani.

Il modus operandi è simile all'ormai nota truffa del finto avvocato che contatta la vittima per chiedere soldi per pagare presunte cauzioni per figli rimasti coinvolti in incidenti inesistenti. In questi casi, però, chi telefona si finge direttamente figlio o nipote, camuffa la voce con qualche rumore di fondo accusando la linea disturbata e chiede soldi o gioielli per pagare assicurazioni, spese improvvise o conti in banca in rosso. Poi si presenta a casa dell'anziano preso di mira, si presenta come l'amico del figlio o del nipote e si fa consegnare il denaro o gli ori.

A Genova, nelle ultime settimane, le segnalazioni su episodi di questo tipo si sono moltiplicate, arrivando addirittura a tre denunce in un giorno: nel pomeriggio di mercoledì un uomo di 87 anni ha ricevuto una telefonata da una donna che si spacciava per la figlia e che chiedeva soldi perché «bloccata in banca», lo scorso 11 gennaio i truffatori hanno provato a mettere a segno la truffa due volte in pochi minuti in zona San Fruttuoso con due ultra ottantenni. In tutti e tre i casi, pur in età avanzata le vittime hanno riconosciuto dalla voce non si trattava dei figli o dei nipoti e hanno riagganciato, denunciando poi alla polizia, ma in un caso la truffa non è andata a segno per puro caso.

Si tratta del caso di una donna di 89 anni residente a Quarto, che qualche giorno fa ha ricevuto la telefonata di una donna che si è spacciata per la figlia e le ha riferito di essere in banca e di avere bisogno di denaro per completare alcune operazioni. La truffatrice ha detto all’anziana di portare i soldi all’uscita del vicino supermercato (senza specificare la via), ma non ha tenuto conto del fatto che la donna da poco aveva cambiato residenza e che quella trovata con tutta probabilità sull’elenco telefonico non corrispondeva più al numero di telefono.

La pensionata quindi si è quindi presentata al supermercato, ma a quello sbagliato, e quando non ha visto la figlia le ha telefonato per chiedere spiegazioni e ha scoperto di essere stata raggirata: quando la truffatrice ha richiamato, chiedendo perché non si fosse fatta vedere, la donna ha subito segnalato il fatto alla polizia.

Nelle ultime settimane, come detto, gli episodi simili si sono fatti frequenti, e in certi casi la modalità lascia pensare che ci sia un certo studio dietro la scelta delle vittime, quantomeno per capire se l’anziano preso di mira abbia figli o nipoti da sfruttare per la truffa. Non è escluso, però, che si tratti di un tentativo di truffa in scala, e che vi sia dietro una banda organizzata che passa al setaccio i numeri di telefono nel tentativo di trovare la vittima migliore. La polizia sta indagando sulle diverse segnalazioni per cercare di ricostruire e risalire all’identità dei truffatori, nel frattempo la raccomandazione resta quella di non promettere e consegnare mai soldi a persone di cui non si è verificata l’identità.

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