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Cronaca

Sette milioni di euro di finanziamenti, ottenuti con una maxi frode: 41 indagati

Sequestrati conti correnti e altri rapporti finanziari per oltre 2,3 milioni di euro nonché le quote delle società coinvolte. Il capo del sodalizio criminoso è finito in carcere

Nel corso della mattinata di mercoledì 21 luglio 2021 funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) e militari del comando provinciale di Genova della guardia di finanza, hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere e a una serie di sequestri (denaro, immobili, quote societarie ed altri beni di valore) a carico di un sodalizio criminoso operante principalmente nel capoluogo ligure e specializzato nella fraudolenta acquisizione di finanziamenti bancari, nella maggior parte dei casi garantiti dallo Stato, a favore di società fantasma che poi venivano indirizzate verso il fallimento.

In particolare, i funzionari e i militari operanti hanno proceduto al sequestro preventivo per equivalente di conti correnti e altri rapporti finanziari per oltre 2,3 milioni di euro nonché delle quote delle società coinvolte nella maxi-frode ed eseguito la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del capo del sodalizio criminoso.

L'inchiesta trae origine da una precedente attività, agli esiti della quale era stata scoperta una maxi frode fiscale nel settore della commercializzazione di veicoli, anche di pregio, in totale evasione dell'Iva. In particolare doganieri e finanzieri avevano appurato che le società 'cartiere' utilizzate per l'acquisto dei veicoli, una volta esaurito il loro primario compito 'truffaldino', venivano utilizzate per acquisire anche finanziamenti bancari di notevole importo, perlopiù garantiti dallo Stato italiano tramite il Fondo di Garanzia del Medio Credito Centrale.

Coordinati dal sostituto procuratore Maresca della procura della Repubblica di Genova, doganieri e finanzieri hanno svolto complesse attività d'indagine, che hanno comportato l'intercettazione di utenze telefoniche, attività di controllo sul territorio e indagini patrimoniali in esito alle quali sono state incrociate fra di loro e verificate oltre 100mila operazioni bancarie.

Gli elementi così raccolti hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 41 persone, tutte di nazionalità italiana, delle quali numerose già note alle forze dell'ordine, ed hanno consentito di provare come il sodalizio operasse attraverso la preventiva costituzione o acquisizione del controllo - tramite soggetti 'prestanome' - di una vera e propria galassia di società di capitali (molte delle quali sull'orlo del fallimento e tutte rigorosamente inattive); i bilanci delle società, artatamente falsificati, venivano successivamente utilizzati al fine di attrarre ingenti finanziamenti erogati dal sistema bancario e assistiti oltremodo dalla garanzia statale a favore delle medie imprese.

Nel complesso, la frode messa in atto dal sodalizio ha consentito ai suoi organizzatori di acquisire in modo del tutto illegittimo finanziamenti per complessivi 6,9 milioni di euro, dei quali 1,7 garantiti dallo Stato; denaro che, una volta introitati dalle predette società 'cartiere', è stato distratto e anche reinvestito in ulteriori attività economiche, inquinando il tessuto dell'economia legale a discapito dell'imprenditoria onesta, ovvero destinato a beneficio esclusivo degli organizzatori dell'associazione per delinquere.

Le società 'cartiere' sono state tutte indirizzate al fallimento, con conseguente ulteriore danno a carico dei loro creditori.

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