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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Sciacalli derubano anziani ricchi e soli, bottino milionario

Una coppia, formata da una piemontese di 57 anni e dal marito di 78, sono stati denunciati per circonvenzione d'incapace per aver derubato tre anziani. Sequestrati due appartamenti e denaro per oltre 1 milione di euro

Grazie alla segnalazione di un'assistente sociale dell'ospedale San Martino, il personale della squadra investigativa del commissariato Foce Sturla (diretto dal commissario Valeria Dulbecco) ha portato a termine l'operazione 'Uova d'oro', denunciando alla Procura della Repubblica di Genova una piemontese di 57 anni e il marito di 78, per il reato di concorso continuato in circonvenzione d'incapace.

L'indagine ha avuto inizio il novembre scorso, quando l'assistente sociale ha segnalato alla polizia lo stato d'abbandono di un anziano, lasciato solo e privo d'assistenza all'interno del nosocomio. Gli investigatori hanno quindi condotto i primi accertamenti, dai quali è emersa la presenza di due losche figure che gravitavano intorno alla vita dell'anziano.

Informato di quanto appreso il pubblico ministero titolare dell'indagine, Gabriella Dotto, sono stati disposti urgenti approfondimenti, per far luce sulla situazione. Gli agenti, attraverso articolate e approfondite indagini patrimoniali, hanno dunque passato al setaccio circa ottanta conti correnti bancari e postali.

Una capillare e complessa attività di analisi che ben presto ha portato i suoi frutti, mettendo in risalto enormi quantità di movimentazioni, tra le quali bonifici, regalie, pegni, prelievi, cassette di sicurezza e assegni nonché, tra l'altro, donazioni e vendite di appartamenti nelle zone più ricche della città, aventi un valore di diverse centinaia di migliaia euro.

Gli accertamenti sulle movimentazioni patrimoniali hanno messo in evidenza una realtà a dir poco inquietante e molto più vasta di quella inizialmente immaginata, essendo emersa la presenza di ulteriori vittime: oltre all'anziano ricoverato erano infatti entrate nella 'spirale diabolica' della coppia altre due donne ultraottantenni.

La dinamica era semplice ed efficace allo stesso tempo: mentre il marito le 'accudiva' all'interno di un'abitazione dell'entroterra levantino, la moglie, mediante l'utilizzo dei loro bancomat - circa una decina - svuotava i conti correnti con prelievi costanti, anche di oltre mille euro al giorno. Non appena accreditate le pensioni sui conti, questi venivano prosciugati all'istante.  

Non solo, le anziane circuite dalla coppia venivano indotte anche a vendere i propri gioielli di famiglia o donare le loro proprietà immobiliari, frutto di anni di sacrifici. Il provento illecitamente accumulato era composto da denaro, beni immobili e mobili, per un valore complessivo superiore a un milione di euro.

A metà marzo, gli investigatori hanno eseguito sei perquisizioni, rinvenendo le tessere bancomat e i manoscritti della coppia recanti, per ciascuna, il rispettivo numero pin e altra documentazione utile a suffragare le responsabilità dei due coniugi nel reato di circonvenzione d'incapace.

Nell'immediatezza, il pubblico ministero ha disposto il sequestro di un immobile di pregio nel quartiere di Albaro, conti correnti, cassette di sicurezza, pegni e oggetti preziosi del valore di svariate migliaia di euro.

L'ultimo tassello del pregnante quadro accusatorio è stato posto a inizio di questa settimana, con il sequestro di un altro immobile, in prima battuta nascosto grazie al noto 'gioco delle tre carte', ovvero mediante un'intestazione fittizia ad altra persona.

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