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Cronaca

Boss trovato morto sui binari, fatto scendere dal treno perché senza green pass

La questura di Genova sembrerebbe escludere l'omicidio. Sceso alla stazione di Genova Principe, si sarebbe incamminato lungo una galleria ferroviaria dove è stato investito da un treno

Proseguono le indagini dopo il ritrovamento, nella serata di sabato 27 novembre, di Totò Di Gangi, boss mafioso di Sciacca ritenuto uno dei fedelissimi di Totò Riina, morto sui binari ferroviari nei pressi della stazione di Genova Principe.

L'uomo era stato condannato a 17 anni di reclusione per mafia nell'ambito della cosiddetta operazione "Montagna" e stava scontando la pena ad Asti, ma era stato scarcerato della corte d’appello di Palermo dopo una perizia che attestava dei deficit cognitivi. 

Dalle prime ricostruzioni sembra che sia stato travolto da un treno, ma sull'episodio indagano Polfer e Squadra Mobile della polizia. Il sostituto procuratore della Dda ha disposto l'autopsia sul corpo di Di Gangi e sul caso la Procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per la sua morte.

La questura di Genova sembrerebbe escludere l'omicidio. Pare che Salvatore Di Gangi sia stato fatto scendere dal treno perché sarebbe stato senza green pass. Sceso alla stazione di Genova Principe, si sarebbe incamminato lungo una galleria ferroviaria dove è stato investito da un treno.

Il settantanovenne - originario di Polizzi Generosa, ma per molti anni residente a Sciacca - aveva in tasca un biglietto ferroviario per una città del Sud. L'ipotesi degli investigatori della Squadra Mobile e della polizia ferroviaria di Genova è dunque che possa essersi trattato di una disgrazia.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Di Gangi che aveva lasciato il carcere di Asti. I guai giudiziari di Di Gangi, che per molti anni aveva lavorato in banca, erano iniziati il ​​9 marzo del 1993 con l'operazione antimafia 'Avana', che, in due fasi, quell'anno, ha portato a numerosi arresti che hanno sgominato la consorteria mafiosa della parte occidentale dell'agrigentino. Di Gangi, però, un anno dopo venne scarcerato ed ha fatto perdere le proprie tracce. È stato arrestato a Palermo il 29 gennaio del 1999 in un appartamento di piazza Politeama. 

Lo scorso ottobre la direzione distrettuale antimafia di Palermo lo ha inserito tra gli indagati nell'ambito di un'indagine su presunte infiltrazioni mafiose nel villaggio turistico Torre Macauda di Sciacca.

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