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Cronaca

Ospedali, Toti: "È chiaro che San Martino, Erzelli e Villa Scassi s'integreranno"

Il presidente della Regione e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, a margine di una conferenza stampa, ha risposto ai cronisti, che gli chiedevano dall'ipotesi di fusione tra gli ospedali genovesi San Martino e Villa Scassi

In questa calda estate, a tenere banco sotto l'ombrellone, tra i temi locali, c'è l'ipotesi di fusione tra ospedali San Martino e Villa Scassi. Dunque i cronisti, appena hanno occasione di avere a portata di microfono il presidente della Regione, cercano di carpire novità sulla vicenda.

"In autunno, ragioneremo su un piano sanitario di revisione dell'offerta della città di Genova, legato anche ai poderosi investimenti del Pnrr e al fatto che finalmente l'ospedale di Erzelli verrà costruito. È chiaro che policlinico San Martino, nuovo ospedale di Erzelli e Villa Scassi si integreranno in un'offerta congiunta: discuteremo le vocazioni dei singoli presidi ospedalieri e l'oganizzazione nel nuovo piano sanitario". Così Giovanni Toti a margine di una conferenza stampa.

"Non credo sia tema della settimana di Ferragosto, in piena estate, se non per qualche sciacalletto che vuole speculare un po' - aggiunge il governatore - c'è qualcuno che ha molto tempo libero o decide di fare campagna elettorale su temi che non esistono. Abbiamo alcune certezze su cui mi sarebbe piaciuto sentire una parola di apprezzamento da un'opposizione che non è riuscita a fare nulla del genere in vent'anni di amministrazione, come la partenza della gara per la progettazione della facoltà di Ingegneria a Erzelli che si integrerà con il progetto bandiera del Pnrr del nuovo ospedale del ponente genovese, firmato con il presidente Draghi".

In proposito, aggiunge Toti, "ho letto che qualcuno parla di polo privato a Erzelli: penso che possa essere il caldo, visto che a Palazzo Chigi si è firmato un progetto fatto da Università di Genova, policlinico San Martino, Istituto italiano di tecnologia e Cnr. Mi risultano tutti soggetti pubblici al 100%. Il Ponente della città aspetta un ospedale importante da molto tempo: tutti i professionisti che lavorano a Villa Scassi verranno valorizzati da questa nuova presenza, lo stesso ospedale verrà valorizzato. Nel nuovo piano sociosanitario tutti verranno soddisfatti, laddove e quando lo presenteremo".

Pd all'attacco

Dopo quello di Gianni Pastorino, l'ultimo attacco al progetto era arrivato martedì dal Gruppo Pd in Regione. "La fusione dell'ospedale San Martino con Villa Scassi è una proposta fatta all'interno di un quadro in cui la casella principale è vuota: da anni manca il piano sociosanitario, lo strumento base per discutere l'organizzazione della rete ospedaliera e dell'offerta territoriale. Le scelte sono fatte a rate, con forzature e senza un confronto col territorio e con il mondo sanitario. Anche la rete delle Case della Salute e delle Case di Comunità è stata scelta a tavolino dalla struttura di missione, che non rappresenta un organismo tecnico, evidentemente, ma lo strumento politico della giunta su temi di sanità, con il coordinatore che nei fatti è l'assessore delegato", dichiara il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi.

"La fusione in un'unica azienda ospedaliera fra San Martino e Villa Scassi - aggiunge il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna - è una scelta devastante: una scelta fatta in un'ottica per favorire gli interessi di pochi. Ancora una volta non c'è una programmazione ponderata delle necessità del territorio, non c'è ascolto degli operatori sanitari che con dedizione affrontano quotidianamente il loro lavoro e che meglio di tutti ne conoscono le specificità organizzative. Si continua a privilegiare una risposta ospedalocentrica e residenziale con una forte vocazione verso il privato, rispetto ad una assistenza territoriale diffusa e adeguata ai bisogni dei cittadini".

"Come al solito - argomenta il consigliere regionale Pippo Rossetti -  Toti fa cambiamenti non spiegati, non condivisi, e senza una visione organica del sistema regionale sanitario. Bisogna che ci dica cosa vuol fare della sanità territoriale e come curare i liguri a casa quando non hanno bisogno degli ospedali, intasati da anziani, da malati cronici e covid non gravi. Scassi potenzia San Martino o ne diventa un serbatoio da lungo degenti? San Martino impropriamente svolge funzioni territoriali, e cosa diventerà? Toti dovrebbe rendere pubblica la nota del Ministero che boccia sette anni di governo del centrodestra, chiedendo che regioni rientri nei criteri del DM 70. Ridicola poi la reazione di Fdi: da sette anni votano supini le trovate della Giunta ma sono sempre disallineati sui social e sui giornali".

"La Sanità - concludono i consiglieri - non può essere smontata e rimontata in maniera ingegneristica e contabile come fosse un puzzle, senza un disegno chiaro. O forse il disegno c'è ma non lo si vuole discutere, perché è quello di una progressiva privatizzazione della sanità ligure. In questo caso la Giunta e Toti in primis, lo presenti nella sua interezza e con chiarezza e tutti si assumano le proprie responsabilità, invece che tentare di cambiare le carte d'estate, senza confrontarsi con nessuno".

Ribatte la Lista Toti

Puntuale come sempre è arrivata a stretto giro la replica della Lista Toti. "A forza di ripetere una balla, il Pd crede che diventi verità - si legge in una nota -. E così, buon ultimo, ripete quanto sentito dire nei giorni scorsi da altri. E, sempre per sentito dire, dà per deciso un accorpamento tra San Martino e Villa Scassi che invece è solo una delle diverse ipotesi per un piano complessivo di riordino e potenziamento dell'offerta sanitaria, che dovrà essere valutato e deciso con i professionisti del settore e i sindacati, oltre che, ovviamente, discusso e approvato in consiglio regionale".

"Lo abbiamo già detto e ripetuto - prosegue la nota -. Lo facciamo anche con quelli del Pd che neppure hanno fatto la fatica di ascoltare finora. Capiamo d'altronde che ci sia una campagna elettorale in corso e, non avendo altri argomenti, i dem si affidino a un sempreverde. Buttarla in caciara sulla sanità, spargendo un po' di 'no' preventivi anche su ipotesi di lavoro ancora da abbozzare è il loro sport preferito. E probabilmente anche l'unico che conoscono".

"Nel fritto misto estivo di zizzania e veti, ai consiglieri Luca Garibaldi, Armando Sanna e Pippo Rossetti scappa poi anche qualche bel pezzo di figuraccia - puntualizzano dalla Lista Toti -. Come quando ad esempio criticano la 'rete delle case di comunità e delle case della salute', e fanno riferimento al rispetto del DM70 con cui il governo sostenuto dallo stesso Pd ha dettato la linea della riforma sanitaria, prevedendo esattamente questo tipo di innovazioni".

"Evidentemente ai consiglieri Pd dà fastidio che si stia mettendo mano a una sanità che paga decenni di loro disastrose scelte. Ci restano due soli tipi di rammarico: il primo relativo al rallentamento della riforma imposto da due anni di pandemia; il secondo all'attuale incapacità del sistema sanitario di curare inettitudine e ipocrisia, patologie di cui certi comunicati ci confermano una preoccupante diffusione", concludono.

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