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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Torre piloti, il pm in aula: «Il teste mente»

Il secondo ufficiale della Jolly Nero rischia accusa di falsa testimonianza

Prosegue il processo per il crollo della Torre piloti nel porto di Genova, avvenuto il 7 maggio 2013. Ieri il pubblico ministero Walter Cotugno ha contestato le parole del testimone della difesa, l'ufficiale di coperta Ugo Fedele, e al termine del dibattito in aula ha chiesto la trasmissione degli atti per indagarlo per falsa testimonianza. In particolare, il pm ha detto che le parole del teste non corrisponderebbero al vero per quanto riguarda la descrizione di alcune manovre in quella tragica notte, in cui morirono nove persone nel crollo della torre.

Le manovre riguardano la Jolly Nero ma soprattutto il passaggio di uno dei rimorchiatori da un lato all'altro del mercantile poco prima dell'impatto con la torre: «Perché in una dichiarazione del maggio 2013 all'assicurazione ha detto che il rimorchiatore si era spostato da sinistra a destra quando era a 150 metri - ha incalzato il pm - e oggi dice che il passaggio è avvenuto a 25 metri?». Il teste ha risposto di avere confusione in testa e di non ricordare bene. Il pubblico ministero gli ha anche contestato di non aver avvertito che il rimorchiatore avrebbe "tirato dalla parte sbagliata" e Fedele ha replicato di aver detto che l'ha visto passare ma non che tirava dalla parte sbagliata. 

Per i fatti di quella notte risultano indagate sei persone con l'ipotesi di omicidio colposo: l'ingegnere Angelo Spaggiari, all'epoca dirigente del Consorzio Autonomo del porto, Fabio Capocaccia, ex commissario straordinario del Consorzio Autonomo del porto di Genova, Bruno Ballerini, ingegnere dell'impresa che ha realizzato la struttura, Giorgio Mozzo, collaudatore della Torre nel 1995, Ugo Tomasicchio, all'epoca presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Paolo Grimaldi, ingegnere capo dell'Autorità portuale fino alla primavera 1995.

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