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Cronaca

Toninelli difende il ponte "dove giocare e mangiare", ma la Rete insorge

Il ministro ai Trasporti risponde a chi dissente sulla sua idea in un lungo post su Facebook. Pronta la risposta dei genovesi in quasi duemila commenti

«Sarà un luogo dove poter giocare e mangiare». Così vede il nuovo ponte Morandi il ministro ai Trasporti DaniloToninelli. La sua visione non è passata inascoltata e ha anzi ricevuto diverse critiche, sopratutto dai residenti della Valpolcevera e da chi ha competenze tecniche sulle infrastrutture. Una dichiarazione che è stata rilasciata alla stampa venerdì scorso, 21 settembre, in occasione dell'inaugurazione del Salone Nautico. Le parole del ministro non sono andate giù ai genovesi che dopo quarantadue giorni dal crollo del viadotto attendono ancora l'approvazione del Decreto Genova.

Le osservazioni raccolte su più fronti hanno spinto il ministro Toninelli a spiegare la sua idea in un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Un messaggio con un incipit graffiante: «Qualche ignorante ancora discute la mia affermazione circa la possibilità di costruire un ponte multilivello e multifunzione - scrive il titolare ai Trasporti - si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area, trasformando magari in luoghi da vivere e da fruire anche quei ‘non luoghi’ che oggi spesso vediamo essere le aree sotto i ponti, ricettacolo per lo più di degrado».

A sostegno della sua tesi il politico pentastellato allega la foto del ponte Galata a Instanbul: «Un passaggio urbano di circa 500 metri, nato negli anni Novanta, sotto cui c’è una animata galleria commerciale e tantissimi ristoranti. Ebbene sì, ecco un ponte sotto il quale da anni si passeggia, si socializza. E si mangia. Cosa c’è di strano?». E a corredo il ministro aggiunge anche l'immagine di un progetto, quello del ponte Tranebergsbron a Stoccolma, che prevede la realizzazione di un cinema e di una galleria d'arte all'interno della struttura. «Nel frattempo, dalle parti della evoluta Stoccolma, da tempo si progettano infrastrutture così» e linka al sito di architettura e desgin Dezeen Jobs. 

Danilo Toninellil ribadisce inoltre, sulla bacheca di Facebook, le sue volontà sul nuovo ponte: «Non voglio sponsorizzare progetti specifici su Genova di cui pure molto si è parlato e che mi hanno colpito per la loro sostenibilità, bellezza, tecnologia e intelligenza - continua il ministro del governo gialloverde - voglio solo far notare che ripensare le opere pubbliche significa abbattere il più possibile il loro impatto ambientale e anche incastonarle al meglio nei contesti in cui sorgono, conferendo magari valore aggiunto a quegli stessi contesti. Un luogo di mero transito può così diventare un luogo di vita. Animato e funzionale».

ll post, a meno di venti ore dalla pubblicazione, ha ricevuto oltre duemila commenti e ottenuto tremila condivisioni. La reazione dei genovesi è ancora una volta di stupore e incredulità: «Ma siete mai stati a Genova sulla Valpolcevera? - scrive Alessandra Raggi - È deprimente veder scambiato un ponte cittadino con uno autostradale alto 45 metri che chiuderebbe del tutto la valle. Incompetenti». Al post risponde anche Manuela Arata, tra i saggi del sindaco di Genova Marco Bucci: «Saremo ignoranti, ma lei ignora dove stava il nostro ponte e a quale altezza. Se avesse un po' di rispetto non si permetterebbe né di dare degli ignoranti ai Genovesi, né di fare paragoni tra cose così diverse. Da un ministro ci saremmo aspettati più serietà». 

La tendina dei messaggi è ricca di commenti di politici, residenti e tecnici che non condividono l'idea e i toni del ministro Toninelli ma scorrendo non mancano voci favorevoli di sostenitori del ministro e delle sue visioni: «Ci sono già progetti di ponti multilivello e, in una città ad alta densità come Genova si potrebbero ottenere risultati straordinari - scrive Giorgio Ruffni - Transito, abitazioni, negozi e ristoranti, convegnistica ed una splendida terrazza sulla città. Peraltro potrebbe essere realizzato in tempi diversi, con il traffico ripristinato in pochi mesi e tutto il resto a seguire».

   

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