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Cronaca

Nome del marito sulla tessera elettorale, infuria la polemica

Iole Murruni, ex presidente del Municipio Valpolcevera, denuncia sui social di essersi ritrovata il nome del coniuge di fianco al suo pur non avendone fatta richiesta. E non è la sola

A sollevare pubblicamente la questione è stata Iole Murruni, ex presidente del Municipio Valpolcevera, che nella giornata di voto per le Europee ha postato su Facebook una foto emblematica: la sua tessera elettorale, in cui accanto al suo cognome fa bella mostra di sé anche quello del marito. E sui social scoppia il caso sulle tessere elettorali rinnovate in cui compare il doppio cognome.

«Ecco la nuova tessera elettorale. Sono sposata da 35 anni e per la prima volta vedo il mio cognome e nome "in" quello del marito. Sono le nuove disposizioni del Ministero dell'Interno. Piccole cose forse che però fanno capire che si sta tornando indietro», ha scritto Murruni su Facebook, scatenando una valanga di commenti. 

Quanto accaduto non è, di fatto, fuori dall’ordinario: l'articolo 13 della legge 30 aprile 1999 n.120 sulle "Disposizioni in materia di elezione degli organi degli enti locali nonché disposizioni sugli adempimenti in materia elettorale" regola l’erogazione della tessera elettorale, e il dpr 299 del 2000 disciplina le modalità di rinnovo: l'articolo 2 recita che "per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito". 

Norma che sino a oggi era stata in gran parte ignorata, ma da questa tornata elettorale, il ministero dell’Interno sembra avere proceduto direttamente a stampare il nome del marito sulle tessere delle elettrici, come confermano altre donne che hanno affidato ai social le loro perplessità: ««Le prime a protestare - ha detto Murruni all’Adnkronos - ho letto che sono state le donne residenti  all'estero: a loro è stato risposto che per rintracciarle è stato inserito anche il cognome del marito, in aggiunta. Poi quella prevista è una possibilità, non l'obbligo ad inserirlo invece di defautl a tutte. Io lì per lì non ci avevo fatto caso, se n'è accorto mio marito. Non è una bella sensazione. Mi sembrava che questa cosa l'avessimo superata, la donna anche se sposata non si identifica col marito. Io sono sposata e felicemente da 35 anni, questo però mi è sembrato un ritornare indietro. Stiamo tornando indietro su tante cose gravi, questa può sembrare una piccola cosa,  ma non è un bel segnale».

Un’altra elettrice ha deciso di postare la sua tessera elettorale per denunciare quanto accaduto, mostrandola però con il nome del marito cancellato.

«In palese violazione dell’articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 settembre 2000 n. 299, sulla mia tessera è stato stampato il cognome di mio marito. Alle mie proteste, mi è stato risposto che “la legge è questa” - ha spiegato Marilena Barbera, imprenditrice di Menfi, in Sicilia - In realtà, la legge recita: “per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito”. Può, non deve. Io non lo voglio, e deve essermi data una tessera valida. È una grave violazione di diritti delle donne, per la quale le donne nemmeno protestano. Al Comune mi è stato detto che nessuna donna oggi si è rifiutata di accettare questa imposizione. Ho risposto che mi dispiace, ma che non avrei ritirato quella tessera, e che se non fosse stata sostituita avrei denunciato il fatto in quanto mi sarebbe stato impedito l’esercizio del mio diritto di voto. C’è voluto un po’, ma ho ricevuto la mia tessera corretta, col timbro del Comune».

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