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Cronaca

Terzo Valico, il cardinale Bagnasco: «Non realizzarlo sarebbe un suicidio»

L'arcivescovo ha officiato un messa nel cantiere di Fegino in occasione di Santa Barbara, patrona dei minatori. E ha lanciato il monito: «Non è un'opera per Genova, ma per l'Italia»

Il Terzo valico è «un'opera importante, significativa e nazionale che andrà avanti perché il contrario sarebbe un suicidio per il Paese»: così il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, è intervenuto in mattinata sui lavori sulla realizzazione della contestata grande opera.

Bagnasco ne ha parlato nell'omelia durante la messa per Santa Barbara, patrona di artificieri e minatori, celebrata nel tunnel di innesto della Galleria di Valico Fegino-Polcevera: «L’alta velocità ferroviaria tra Genova e Milano non è un'opera per Genova, ma per l'Italia», ha detto il cardinale, aggiungendo che «tutto il paese dovrebbe guardare a questo bene condiviso, non particolare. Qui, senza retorica, passa il benessere dell'Italia. Genova è lo sbocco, o se volete l'ingresso dell'Europa».

Anche il vice ministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, ha sottolineato l'importanza dell'opera confermando la prosecuzione dei lavori e ringraziando i lavoratori per i «momenti di tensione» vissuti nel corso degli anni: «Da sempre ho detto che il Terzo Valico è fondamentale per la Liguria e per il paese, una grande opera necessaria per rilanciare non solo la Liguria, ma l’intero sistema italiano - ha detto Rixi - Sono certo che non ci sia ormai più alcun dubbio sul fatto che andrà avanti, anzi,  bisognerà trovare sistemi per recuperare gli anni perduti: quest’opera è nata nel ’92, e in un paese normale sarebbe finita già da 10 anni»

Il dibattito sulla prosecuzione dei lavori per il Terzo Valico prosegue ormai da settimane. Soltanto qualche giorno fa, in occasione del convegno “Opere pubbliche ed emergenza”, il senatore e vice presidente della Commissione Giustizia del Senato, il pentastellato Mattia Crucioli, aveva associato che «il Terzo Valico, è chiaro a tutti ormai, non sarà fermato dal Governo Conte», aggiungendo però che “quando si parla della costruzione della Gronda autostradale, il punto interrogativo rimane, perché è un cantiere lungo dieci anni e abbiamo l'emergenza immediata della ricostruzione del ponte Morandi».

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