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Cronaca Campomorone / Via Campora

Terzo Valico: i cantieri provocano dissesto, manifestazione in Valverde

Sabato 13 dicembre i comitati contro il Terzo Valico daranno vita a un blocco, simbolico e non violento, dei cantieri della Valverde

Sabato 13 dicembre i comitati contro il Terzo Valico daranno vita a un blocco, simbolico e non violento, dei cantieri della Valverde. I cittadini di Campomorone sono invitati a raggiungere la località Maglietto per impegnare la strada e cercare di fermare i mezzi diretti al cantiere, dove si sta allestendo il campo base. L'iniziativa è stata annunciata con una nota del comitato No Tav - Terzo valico.

Le recenti alluvioni, che hanno colpito fortemente buona parte delle vallate Liguri e Basso Piemontesi, hanno messo a nudo l'urgenza di intervenire nella messa in sicurezza e cura del territorio.

In questo momento centinaia di frane stanno causando l'interruzione di un numero impressionante di strade Provinciali e Comunali, abitazioni sono state evacuate e altre sono ad alto rischio.

In questo contesto di criticità diffusa, se percorriamo le valli interessate dal progetto del Tav – Terzo Valico, scopriamo come i cantieri aperti abbiano contribuito ad aggravare la situazione. Ovunque c'è un cantiere attivo si sono create situazioni di dissesto correlate ai cantieri stessi. Una vera e propria Via Crucis: da Trasta, con la frana che ha causato il deragliamento del Freccia Bianca, ai cantieri di Cravasco, Pontedecimo e Maglietto dove la distruzione della collina avvenuta nel cantiere ha causato il cedimento della strada soprastante. Al Basso Pieve di Novi dove l'installazione dei cantieri ha contribuito al peggioramento di una zona già fragile.

Questa situazione di straordinaria criticità mette in luce una situazione di ordinaria ingiustizia.

Da una parte montagne di risorse pubbliche vengono inghiottite da grandi opere come il Tav – Terzo Valico che consumano in maniera scellerata il territorio e per cui nessuno è mai riuscito a dimostrarne l'utilità (progetti basati su previsioni di traffico merci che la storia ha già sentenziato come assurde, nessuna analisi costi – benefici) e dall'altra assistiamo a tagli e carenze laddove occorre soddisfare le reali necessità delle persone.

Non solo cura del territorio, ma un trasporto realmente pubblico ed efficiente, un miglioramento dei servizi scolastici e ospedalieri sono alcuni esempi delle priorità in cui crediamo debbano andare le risorse delle grandi opere, perché siano rispettati gli interessi dei molti sugli interessi di pochi.

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