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Cronaca Bargagli

Terremoto Bargagli, il sismologo Solarino: "Non è stato un evento unico, dati mostrano periodo di ritorno"

Effettuando una ricerca di informazioni sui bollettini sismici e consultando il database dei sismogrammi storici, si è scoperto che un terremoto del tutto simile per magnitudo ed epicentro si verificò in zona nel 1924

Lo scorso 22 settembre il terremoto con epicentro a Bargagli ha destato molta preoccupazione tra le persone, anche per l'eccezionale intensità del fenomeno (magnitudo 4.1) e per lo sciame sismico che si è manifestato nelle settimane successive. 

Ma è stato davvero un evento unico? A fare chiarezza, a distanza di qualche mese, il sismologo Stefano Solarino: "Il terremoto che ha interessato la zona di Bargagli e Davagna nel settembre 2022 - spiega in un video pubblicato su YouTube in questi giorni - ha suscitato un certo scalpore perché quella zona, almeno secondo le conoscenze in quel momento, non era stata interessata da fenomeni simili nel passato. Tuttavia, tale affermazione necessitava di un controllo".

Certo, ci sono i cataloghi storici, che contengono terremoti per un periodo molto lungo prima dell'invenzione (o meglio dell'utilizzo) dei sismografi, e che sono affidabili per le magnitudo più alte, ma come spiega il sismologo sono piuttosto carenti di informazioni per le aree dove la sismicità è simile a quella della zona ligure sopra a Genova. Inoltre, soprattutto per i paesi più piccoli, il basso numero di abitanti e il minor numero di persone in grado di scrivere nel corso dei secoli hanno reso la ricostruzione degli eventi sismici più difficoltosa.

La ricerca di Solarino mostra che negli anni altri terremoti - come quello del 1924 - ebbero ipocentro vicino a quello avvertito nel 2022, aggiungendo nuove informazioni alla sismicità della zona.

"Il terremoto del settembre 2022 ha avuto un certo impatto mediatico - dice Solarino - perché apparentemente avvenuto in una zona in cui normalmente non si verificano terremoti. Io stesso ho affermato in varie occasioni che effettivamente il terremoto era particolare in quanto avvenuto in una zona in cui non si erano verificati fenomeni del genere da duemila anni secondo i cataloghi storici". Che prendevano le informazioni da stampe, fotografie, articoli di giornali, lapidi e atti notarili. 

Gli studi specifici, pubblicati sui Quaderni di Geofisica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno però riferito altro, perché per indagare in questo caso non sono stati utilizzati i cataloghi storici bensì dati strumentali, effettuando una ricerca di informazioni sui bollettini sismici e consultando il database dei sismogrammi storici conservato all'Ingv. Queste nuove informazioni hanno permesso di rilevare che almeno uno dei terremoti originariamente localizzati in mare (quello del 21 settembre 1924, di magnitudo 4.0, quindi comparabile con quello recente) sia avvenuto in realtà a poca distanza da quello del 2022. 

Diversi quotidiani nel 1924 parlarono di quel terremoto che, come quello dell'anno scorso, era stato avvertito in un'ampia area. "Alla luce delle nuove scoperte - continua Solarino - la ciclicità degli eventi nella zona Bargagli-Davagna avrebbe un periodo di ritorno di 100 anni circa, e si conferma che la potenzialità dell'area è per un terremoto di magnitudo interno a 4, organizzato in una breve sequenza sismica, della durata di poche settimane". Dunque, per confermare queste ipotesi, non resta che "attendere" gli anni intorno al 2120, registrando nel frattempo tutte le altre scosse in zona negli anni, con le loro intensità e particolarità.

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