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Cronaca Granarolo / Via Bartolomeo Bianco

Terra di Nessuno verso lo sgombero forzato: al suo posto un'isola ecologica

Lo sfratto, di cui già si era parlato lo scorso anno, è stato notificato il 3 settembre. Nell'autunno 2018 l'ipotesi di cedere gli spazi del centro sociale all'Amiu era arrivato in Sala Rossa a Tursi

La notifica di sfratto è arrivata lo scorso 3 settembre, ma dell'ipotesi di cedere gli spazi occupati dal centro sociale Terra di Nessuno, al Lagaccio, ad Amiu, se ne parlava ormai da oltre un anno. E adesso sembra farsi più concreta.

Nell’ingiunzione di rilascio - con preavviso di 10 giorni - inviata all’Associazione per la Promozione degli Spazi Sociali Autogestiti, realtà con cui il Comune si è interfacciato sulla carta sin dal 2010,  anno in cui l’area è stata ufficialmente assegnata, Tursi ricorda che “da maggio 2013 non risulta più effettuato alcun pagamento”, e sottolinea che “è interesse della civica amministrazione rientrare in possesso dell’immobile, non solo in quanto si tratta di un bene appartenente al patrimonio indisponibile dell’ente utilizzato senza titolo e senza corresponsione economica, ma anche in quanto lo stesso è stato individuato da Amiu Spa quale area idonea alla realizzazione di un polo comprensivo di isola ecologica” per Oregina e Castelletto. Il che significa che gli spazio di via Bartolomeo Bianco a breve verranno sgomberati per rientrare nella disponibilità del Comune. 

«Così come successe per lo sgombero dello Spazio Utopia l’anno scorso, questa giunta rivendica, oggi più che mai, il suo interesse a togliere alla città spazi di aggregazione e confronto a beneficio di un guadagno economico e logistico, di certo fondamentale per tutti, ma di ben poco conto se comparato ai benefici sociali portati da uno spazio come il TDN», è il commento del centro sociale, che si chiede «come è possibile voler sgomberare un luogo di socialità per mettere al suo posto una discarica?».

«Noi sappiamo chi siamo e dove vogliamo andare - concludono dal Terra di Nessuno - siamo profondamente orgogliosi di ciò che le nostre quattro mura ci hanno insegnato e siamo pronti a dimostrarvelo giorno per giorno, strada per strada». Da capire quando lo sgombero verrà effettivamente portato a termine, e se il centro sociale o l’associazione decideranno di ricorrere al Tar per impedirlo. 

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