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Cronaca Marassi

Tentò di uccidere la compagna, si suicida in carcere

Il 70enne era in stato di fermo con l'accusa di tentato omicidio per aver preso la donna a sprangate. Alcuni mesi fa l'anziano aveva già tentato di togliersi la vita assumendo una forte dose di farmaci

Una settimana fa aveva tentato di uccidere la compagna a colpi di spranga. Oggi, consumato dal rimorso, si è impiccato in carcere.

La tragedia si è consumata a sette giorni esatti dal giorno in cui, in stato di choc, era stato trovato dai carabinieri accanto alla compagna sessantenne sdraiata a letto, mentre le tamponava le ferite che lui stesso le aveva provocato con una chiave a T di alluminio.

Oggi pomeriggio, intorno alle 15, ha aspettato che i due compagni lasciassero la cella, è salito su una sedia e si è impiccato con un lenzuolo appendendosi alla finestra. A fare la scoperta gli agenti della penitenziaria che lo hanno trovato già esanime; inutili i tentativi di rianimarlo. Il 70enne era in stato di fermo come detenuto psichico con l'accusa di tentato omicidio.

Nel carcere di Marassi, si è recata la pm di turno Patrizia Petruzziello che ha fatto intervenire anche il medico legale Francesco Ventura, al quale sarà affidata l'autopsia. Del fatto è stato informato il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.

Alcuni mesi fa l'uomo oggi deceduto era finito all'ospedale perchè aveva assunto una forte dose di farmaci, un gesto definito volontario e per il quale era stato seguito da uno specialista.

Mercoledì scorso era stato proprio lui a chiamare i soccorsi confessando quello che aveva fatto, in lacrime e senza saper spiegare il perché. La donna, che ha rischiato di perdere la vita, si trova ancora ricoverata all'ospedale San Martino dove l'aspetta una lunga degenza dopo una delicata operazione chirurgica subita per sanare le numerose ferite alla testa.

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