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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bolzaneto / Via Pasquale Pastorino

Guerra in Ucraina, il Govi annulla spettacolo su Dostoevskji

Lo storico teatro di Bolzaneto ha deciso di cancellare la serata dedicata allo scrittore russo in segno di protesta contro l'aggressione russa. Tra gli organizzatori dello spettacolo figura infatti il consolato russo di Genova

L'occupazione russa dell'Ucraina continua a generare reazioni anche a Genova. Ci sono state fiaccolate e manifestazioni a sostegno del popolo ucraino, iniziative del Comune e della Regione in aiuto dei rifugiati e perfino un gruppo di lavoratori dell'Iplom che è partito per recuperare una famiglia del paese dell'est.

Anche nel mondo dello spettacolo genovese si alzano le prime proteste, il teatro Govi di Bolzaneto ha deciso di annullare il terzo "Festival internazionale di musica e letteratura russa" un evento della stagione 2022 del teatro per celebrare i 200 anni dalla nascita dello scrittore russo Dostoevskji.

La direzione del teatro, con l'appoggio del municipio 5 Valpolcevera, ha deciso di rinunciare allo spettacolo per protestare contro la guerra in Ucraina. Tra gli organizzatori della serata compare infatti il consolato russo, ed è quest'ultima istituzione l'obiettivo della protesta della storica sala genovese.

Il teatro ha infatti specificato che la decisione di annullare il festival non ha nulla a che fare con l'artista russo ma, vista la situazione internazionale, alla direzione è sembrato inopportuno ospitare un evento organizzato dal consolato russo. Il teatro Govi, sulla propria pagina Facebook, ha commentato così la decisione:

"Non sarà ospitato poiché tra gli organizzatori spicca il consolato russo, ed è contro ciò che esso rappresenta politicamente che va la nostra iniziativa, non certo verso gli artisti che si sono dimostrati comprensivi nei nostri confronti e che speriamo di poter ospitare appena la situazione dovesse migliorare".

La direzione del teatro ha poi aggiunto:

"Un evento che noi tutti avevamo accolto con grande entusiasmo e a cui tenevamo davvero tanto, ci sentiamo però in dovere di rinunciare per affermare a gran voce la nostra posizione, Il Teatro Govi è un luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole".

Sotto il post pubblicato dalla direzione del Govi, non sono mancate le critiche e i pareri discordanti per questa decisione. Ecco alcuni dei commenti apparsi: "Il consolato rappresenta la Russia, non il governo russo", "Ma avete mai letto qualcosa di Dostoevskij? Un Festival a lui dedicato sarebbe stato un ottimo modo per promuovere una cultura russa contraria alla violenza e alle brutture del mondo" e ancora "Pessima decisione. Veramente una brutta figura".

L'associazione che gestisce il teatro ha poi chiarito ulteriormente la propria posizione:

"Siamo consapevoli che essere di nazionalità russa non significhi automaticamente essere guerrafondai e siamo consapevoli che in una guerra a soffrire siano i popoli di tutte le fazioni coinvolte, ma in questo terribile clima mondiale preferiamo prendere una posizione netta, nella speranza che si ritorni alla pace nel più breve tempo possibile".

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