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Cronaca

«Salviamo il Teatro Cargo», una petizione per impedire la chiusura

Il piccolo teatro genovese, che negli ultimi anni ha firmato numerosi spettacoli di successo, subisce la scure sui finanziamenti e rischia di dover chiudere i battenti: il Web si mobilita

«Aiutateci a salvare il Teatro Cargo»: l’appello, diretto a cittadini e istituzioni, arriva da Laura Sicignano, una delle fondatrici, oggi direttrice, del piccolo teatro genovese, inaugurato nel 1999 e dal 2002 gestore anche del Teatro del Ponente di Voltri. Una realtà che oggi rischia la chiusura, complice la scure sui finanziamenti e la mancanza di fondi sia da parte del pubblico sia da parte del privato.

Da qui l’idea di lanciare una petizione online sul sito charge.org, rivolgendosi non solo ai genovesi, ma anche alla rosa dei candidati sindaco alle Comunali del prossimo 11 giugno e al futuro successore di Marco Doria: costruire un dialogo con gli enti pubblici finanziatori, coinvolgere sponsor privati e costruire collaborazioni con altri teatri cittadini sono le strade indicate dalla Sicignano per salvare il teatro, in un appello cui mancano solo una decina di firme per raggiungere le mille firme.

«Il nostro scopo era creare un teatro dove non c'era nulla, formare nuovi pubblici, diffondere una sana socializzazione. A Voltri coinvolgiamo per 40 giorni all'anno le associazioni del territorio che usano il teatro pressoché gratis - prosegue la Sicignano - Dedichiamo laboratori di teatro a bambini, ragazzi anche con disagio e adulti; offriamo una programmazione a prezzi popolari ad un pubblico che senza di noi, non avrebbe un teatro né un punto di incontro. Negli anni siamo stati in tournée ovunque in Italia a portare l'immagine di Genova produttrice di cultura».

Il problema? Che Genova «non premia il Cargo: già piccoli contributi erogati iniziano a sparire, dal 2008 al 2016 crollo del 67% dei finanziamenti, e nella stagione 15/16 il teatro ha subito la chiusura coatta e improvvisa della sala principale, causa lavori per la messa in sicurezza: la compagnia è costretta per tutta una stagione teatrale a traslocare il magazzino, a spostare spettacoli, prove, laboratori in spazi piccoli, spesso inadeguati».

Il colpo di grazia l’ha dato la Compagnia di San Paolo, che nel maggio del 2017, dopo 15 anni di sponsorizzazione, ha deciso di tagliare i fondi del 50%: «Gli enti locali hanno spesso intrapreso onerose azioni per salvare/salvaguardare altri soggetti artistici, teatri inclusi, ora tocca al Cargo - si conclude la petizione - Lo chiedono gli spettatori, i lavoratori, gli artisti, i tecnici. Lo chiedono i cittadini perché quando muore un teatro, muore un pezzo di civiltà».

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