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Cronaca

Tari, accordo Comune-Amiu per evitare l'aumento. Tursi: «Nel 2020 Genova avrà il suo impianto»

Il previsto aumento dell'imposta sui rifiuti verrà ammortizzato grazie a un investimento del Comune da 30 milioni di euro

Niente aumento della Tari per il 2019, pur con qualche variazione legata a coefficienti che vengono ricalcolati su base annua: il Comune “intercede” con Amiu, verso cui ha ancora un debito di circa 150 milioni, riconoscendo all’azienda 30 milioni e ai genovesi virtuosi un’agevolazione per evitare che l’aumento del 18% della tassa sui rifiuti, di fatto previsto per il 2019, venga applicato.

La strategia di Tursi è quella preventiva: meglio ottenere subito il saldo della tassa sui rifiuti, praticando per chi è in regola un’agevolazione, piuttosto che applicare l’aumento e ritrovarsi con l’imposta non pagata. E così, chi nel 2019 pagherà regolarmente sborserà (decina di euro più o meno) quanto pagato nel 2018, mentre chi non salderà si vedrà inviare la richiesta di conguaglio con il 18% di aumento compreso. In questo modo sarà il Comune a coprire il costo di gestione dei rifiuti, che dopo l'emergenza del Morandi è passato da 134,2 (nel 2018) ai 164,1 milioni del 2019.

Allo stesso tempo, il Comune lavora per costruire il primo impianto di conferimento rifiuti della città da posizionare dentro la discarica di Scarpino, chiusa nel 2014 e riaperta ad agosto 2018: in questo modo, conferma l’assessore comunale all’Ambiente, Matteo Campora, si abbasserebbero i costi del trasporto rifiuti in impianti fuori città o fuori regione, con benefici sia per la partecipata sia per i cittadini, oltre che per le casse del Comune. Che ad Amiu deve restituire ancora 150 milioni, con un piano di rientro che stabilisce il pagamento di 10 rate annue da 15 milioni.

«In passato tutti i costi di ammortamento per il conferimento in impianti di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e alla Spezia non venivano messi a bilancio - spiega Campora - Il debito si è accumulato così, Amiu di fatto ha anticipato i soldi necessari per sostenere le spese. Abbiamo ridotto il debito a 150 milioni inserendo questi costi a bilancio, ma contiamo nel 2019 di velocizzare le pratiche per la creazione del primo impianto di trattamento meccanico biologico nella storia della città. Ancora non abbiamo deciso se se ne occuperà direttamente Amiu, o se affideremo il progetto con una gara, ma l’obiettivo è iniziare la costruzione nel 2020».

Un impianto cittadino, spiega ancora Campora, non soltanto faciliterebbe la gestione dei rifiuti, ma impedirebbe che si verificassero, come accaduto a novembre 2018, emergenze causate dalla chiusura di impianti fuori città o dell’impossibilità da parte degli stessi impianti di ricevere i rifiuti genovesi. 

Tra le altre agevolazioni previste dal Comune per incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti (e raggiungere gli obiettivi italiani ed europei in materia), c’è poi quello riguardante la differenziata: in precedenza chi smaltiva gli ingombranti nell’isola ecologica accumulava punti per ottenere uno sconto, dal 2019 gli stessi punti verranno assegnati anche a chi si rivolgerà a ecovan ed ecocar.

«Sono circa una trentina di postazioni in tutta Genova - conclude Campora - Se riusciamo a convogliare le persone sulla base degli orari di funzionamento, comunicati da Amiu e Municipi di settimana in settimana, avremo benefici generali sulla gestione dei rifiuti cittadini. E i genovesi accumuleranno sconti sino a 20 euro sulla Tari».

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