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Cronaca

«Tafida non deve morire», la bimba inglese potrà essere trasferita al Gaslini

La piccola, 5 anni, da febbraio è ricoverata al London Royal Hospital, dove i medici vorrebbero staccare le macchine che la tengono in vita. L'Alta Corte ha invece accettato la richiesta di trasferimento dei genitori

Tafida non deve morire: l’Alta Corte di Londra, dopo mesi di lotta dei genitori e di tantissimi sostenitori, ha deliberato che la bimba di 5 anni ricoverata in stato di minima coscienza al London Royal Hospital potrà essere trasferita all’ospedale Gaslini di Genova, che a luglio aveva già dato la sua disponibilità a prenderla in carico. 

La decisione dell’Alta Corte è arrivata venerdì mattina, in risposta alla richiesta dei genitori di Tafida, l’avvocato 39enne Shelina Begum e il consulente edile 45enne Mohammed Raqeeb, di avere un secondo parere dai medici genovesi dopo che i colleghi londinesi avevano avanzato la decisione di staccare le spine ai macchinari che tengono la bambina in vita.

«Siamo felici di poter accogliere Tafida all'ospedale Gaslini - ha detto Paolo Petralia, direttore generale Istituto Giannina Gaslini di Genova - Fin da subito abbiamo offerto la disponibilità di accogliere la piccola e la sua famiglia nel nostro ospedale, poiché non sempre, purtroppo, è possibile guarire, ma sempre è doveroso prendersi cura e offrire spazio di accudimento ed accoglienza. Questo tempo, che viene offerto a Tafida e alla sua famiglia, è una condizione di dignità e qualità di vita, che da sempre al Gaslini viene offerto ai bambini di tutte le nazionalità e in tutte le condizioni. E in questo, ancora una volta, portiamo avanti la missione del nostro fondatore, rivolta ai bambini di ogni condizione, di ogni dove e in ogni tempo».

I genitori di Tafida, che dallo scorso 9 febbraio è ricoverata in terapia intensiva nell’ospedale londinese dopo la rottura di un vaso sanguigno nel cervello, stanno lottando da tempo con i medici britannici - secondo cui la situazione sarebbe senza ritorno - per impedire l’interruzione delle cure.

Il Gaslini ha composto un collegio tecnico di specialisti, che hanno inviato il 5 luglio un documento ai colleghi di Londra, con i quali successivamente si è anche svolta una videoconferenza collegiale. I documenti, aveva spiegato la direzione dell’ospedale, evidenziavano l’estrema gravità delle condizioni cliniche, in linea con quanto indicato dai medici inglesi, ma sottolineavano anche il fatto che in Italia non si opera una sospensione delle cure se non in caso di "morte cerebrale", quadro clinico diverso da quello di Tafida. Non è ancora chiaro se Tafida potrà partire appena possibile per il capoluogo ligure, o se i genitori dovranno attendere l'esito di un possibile - e  prevedibile - appello da parte dell'ospedale britannico.

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