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Cronaca Centro / Piazza Raffaele de Ferrari

Superbonus, mattinata di protesta per gli edili: doppio corteo, strade bloccate, le richieste

I due cortei simultanei di protesta sono partiti in mattinata da Val Bisagno e Valpolcevera. Manifestazione conclusa per le 14

Sono partiti poco dopo le 7,30 sia da Campi sia dalla Val Bisagno i cortei dei mezzi delle maestranze edili: l'obiettivo dei lavoratori è unire le forze e chiedere risposte alla politica e un passo indietro al governo sul decreto relativo al taglio del superbonus. Una misura che, secondo le analisi dei sindacati, se accantonata o ridimensionata, mette a rischio circa 5.500 posti di lavoro in Liguria.

Il corteo degli edili

Gli spostamenti in diretta: Le strade sono state chiuse al traffico con il passaggio dei manifestanti che, verso le 9,40, hanno percorso via XX Settembre. Poco dopo le 10, chiuso corso Aurelio Saffi in direzione levante. Intorno alle 10,30, il corteo è passato sulla rotatoria Kennedy e la rampa della sopraelevata di piazza Cavour è stata chiusa. Alle 11 chiusi viale Cadorna e via XX Settembre così come, poco dopo, via XXV Aprile. Poco dopo le 11,30 il corteo ha raggiunto piazza De Ferrari, con la coda ancora in corso Buenos Aires (mezzi pubblici deviati su circonvallazione a mare). Il corteo è terminato poco prima delle 14, e la viabilità è stata ripristinata ovunque. Qui il video

Disagi al traffico nelle strade in cui sono passati i lavoratori con i loro mezzi, ovvero in diversi quartieri della città: il primo gruppo è partito dalla bassa Valpolcevera in direzione via Renata Bianchi, Guido Rossa, lungomare Canepa, Aurelia direttrice mare e foce. Il secondo invece, contemporaneamente, è partito da Staglieno (piazzale Parenzo) in direzione Brignole. I cortei si sono poi uniti per recarsi, insieme, verso la prefettura. Altro presidio a piedi in piazza De Ferrari: qui i lavoratori hanno atteso il resto del gruppo per poi muoversi tutti verso la prefettura.

A fianco dei lavoratori anche diverse forze politiche tra cui il M5s ligure: "Non lasciamo soli imprenditori, lavoratori, professionisti e famiglie. Le soluzioni ci sono, basta applicarle e come M5S Liguria abbiamo depositato una nostra proposta di legge: la Regione potrebbe acquistare una parte dei crediti fiscali usando i Fondi europei, che non generano debito pubblico. La giunta ligure dimostri di essere dalla parte dei cittadini, che hanno creduto nello Stato”, dichiara il capogruppo regionale Fabio Tosi, primo firmatario della proposta di legge.

Le motivazioni della protesta

"Chiediamo scusa a tutti per i disagi - spiegano gli edili del gruppo "Basta crediti incagliati" scesi in piazza - ma è per cause di forza maggiore. Stiamo cercando di salvaguardare le nostre aziende per non mandare a casa famiglie. Chi vuole unirsi, chi ha lavori sospesi tra i cittadini, è benvenuto".

Il gruppo, nato spontaneamente a febbraio, conta centinaia di adesioni fra imprenditori edili, artigiani, fornitori, tecnici e professionisti del settore dell'edilizia: "Sarà una giornata - spiegano nel loro documento di protesta - in cui le imprese edili scenderanno in piazza bloccando l'intera città con i propri mezzi di lavoro. Una manifestazione incentrata sul blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali che ha creato e sta creando una vera e propria crisi sistemica nell'economia del territorio, giacché l'impossibilità di cedere sul mercato i bonus. Questo ha definito una persistente carenza di liquidità nelle imprese edili che, ove non intervenga un repentino cambio di rotta determinerà a brevissimo il loro fallimento. Gli effetti si ripercuoteranno sui dipendenti e sulle loro famiglie, sui fornitori, sui professionisti coinvolti, sulle banche, sui condomìni e sui condòmini. Occorre un immediato intervento risolutore, volto in primo luogo allo sblocco del mercato secondario dei crediti e alla loro repentina monetizzazione".

L'incontro con il viceministro Rixi

Ieri, lunedì 20 marzo, gli edili hanno incontrato il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Benveduti. 

"Siamo stati molto incisivi - spiegano i rappresentanti dei lavoratori che hanno partecipato all'incontro - nel descrivere la situazione di crisi che le nostre imprese stanno affrontando, senza peraltro avere nessuna colpa o responsabilità se non quella di aver lavorato secondo le regole che il governo ci ha imposto in questi ultimi anni. Rixi ci ha confermato che la situazione è ben nota al Ministero dell'Economia, ma con sincerità ci ha ribadito anche che, da quanto a sua conoscenza, la situazione dei conti pubblici non consente lo sblocco immediato delle cessioni del credito come da nostre esigenze".

Gli edili hanno comunque chiesto di avere segni immediati e tangibili della volontà del governo di comprendere la situazione, iniziando da un'immediata deroga dei termini degli F24 che dovrnno a breve pagare se il governo non dovesse intervenire. 

Una cosa è certa: la manifestazione di oggi, se non cambierà nulla, non sarà l'unica.

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