Maturità 2022, tornano in piazza gli studenti: "Malsana idea inserire anche la seconda prova"
Venerdì 11 febbraio alle ore 16 manifestazione sotto la prefettura, Devoti (Rete degli Studenti Medi): "Il ministro Bianchi vorrebbe tornare alla normalità, ma sulla pelle di chi è ormai da tre anni che non conduce una vita normale"
Tornano in piazza gli studenti genovesi dopo la mobilitazione nazionale del 4 febbraio che ha coinvolto 100mila ragazzi in tutta Italia e un migliaio a Genova. Venerdì 11 febbraio 2022 è stato lanciato un presidio davanti alla prefettura, in largo Lanfranco, a partire dalle ore 16: al centro della protesta l'esame di Maturità, che prevede quest'anno la reintroduzione delle prove scritte. Gli studenti avrebbero preferito, per quest'anno, il ritorno della sola prima prova, viste le difficoltà degli ultimi due anni, caratterizzati da lunghi periodi in didattica a distanza.
"Nonostante il Consiglio Superiore dell'Istruzione abbia bocciato la proposta del ministro Bianchi - dichiara Francesco Devoti, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Genova - non sono arrivati passi indietro e per questo motivo abbiamo lanciato il presidio davanti alla prefettura. L'atteggiamento del ministro è sintomo di un'immaturità politica molto forte, nonché la prova che Bianchi ha perso totalmente il contatto con il Paese reale. Non è possibile, infatti, che dopo la grande ondata di tumulti e mobilitazioni di venerdì scorso, che ha portato più di 100mila studentesse e studenti in piazza, e dopo il parere contrario del Consiglio Superiore dell'Istruzione, il Ministro continui a voler proseguire sulla sua malsana idea di inserire anche la seconda prova. Una malsana idea che vorrebbe tornare alla normalità, ma sulla pelle di chi è ormai da tre anni che non conduce una vita normale"
"Il ritorno alla normalità, almeno nelle scuole, sembra ancora molto lontano - sottolinea Devoti -, con diversi casi ancora nei vari istituti e un sistema di tracciamento praticamente assente in Liguria. A differenza di quanto riportò il Ministro settimane fa, infatti, abbiamo molti casi di classi in dad o in modalità mista. E questo è gravissimo. Per di più mancano ancora molte misure di sicurezza, mancano le mascherine Ffp2 nelle scuole, mancano i tamponi molecolari gratuiti per gli studenti e le studentesse e, in ultimo, un sistema di tracciamento ad hoc per le scuole. La nostra Regione, su questo, continua a non fare niente".