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Cronaca Sampierdarena / Lungomare Giuseppe Canepa

La Strada a mare che divide Genova, tra favorevoli e contrari

Inaugurata da qualche giorno, la Strada a mare sta raccogliendo pareri discordanti. E' costata 70 milioni di euro e porta il nome di Guido Rossa, sindacalista assassinato dalle Br

E' stata inaugurata meno di una settimana fa e a Genova non si parla praticamente d'altro. Stiamo parlando della Strada a mare, che sta dividendo la città tra favorevoli e contrari.

Lunga 1.6 chilometri, la nuova strada, che porta il nome del sindacalista assassinato dalle Br Guido Rossa, è costituita da tre corsie per senso di marcia e va da Lungomare Canepa a piazza Savio. Il progetto è costato 70 milioni di euro: tanti soldi per una città adesso appare decisamente più moderna e "comoda" - consentendo alle auto di evitare le lunghe code e gli inghorghi tra Cornigliano e Sampierdarena. 

Eppure non tutti ne sono contenti, tra chi sostiene che sia troppo corta e chi pensa che il denaro sarebbe stato investito meglio altrove.

Come Giorgio, un corniglianese: «E' stata fatta male. Ci vuole una rotonda, per non parlare dei bus che fanno capolinea in mezzo alla strada. In questo modo si crea traffico inutile. L'uscita delle auto dall'autostrada, poi, risulta scomoda: un problema che bisogna risolvere».

«Il lavoro non è per niente funzionale - è invece il parere di Mario - Immagino già tutti i soldi che serviranno per rimediare ai problemi creati. Per esempio, non c'è nessun cartello che indichi l'imbocco del tunnel di rallentare e subito dopo la curva ti ritrovi un semaforo con la coda. Se si arriva a una velocità media, il rischio di tamponare è elevato».

Ma c'è anche chi la pensa diversamente. «Sono una della famiglie "bloccate" dalla strada nuova - dice Giovanni - nel senso che per andare in centro ora devo andare fino a Sestri Ponente per fare inversione, ma sinceramente non capisco tutto questo "mugugno". Ci lamentiamo sempre che mancano strade eccetera nella nostra città. Al tempo stesso quando le fanno non ci va mai bene niente. Diamo tempo affinché siano sincronizzati tutti i semafori e che la gente capisca quando è meglio usare una o l'altra strada. Lamentarsi per lamentarsi serve a poco».

«Io penso che sia comoda - conclude Margherita - Il mugugno è tipico di Genova e sinceramente non lo capisco. Una volta tanto che in questa città succede qualcosa di buono. Per non parlare del fatto che le persone sembra che la evitino, come se avessero paura di percorrerla».

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