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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Stemma di Genova: storia e curiosità

Ecco cosa rappresenta lo stemma della nostra città e qual è la sua storia. Nel corso degli anni, i due grifoni alati ebbero la coda tra le zampe, in segno di sottomissione

Lo abbiamo visto moltissime volte in giro per la città, probabilmente senza mai chiederci quale fosse realmente il suo significato. Stiamo parlando dello stemma di Genova, costituito da uno scudo crociato, dalla corona ducale e dai due grifoni.

Qual è la sua storia? Lo scudo crociato riporta direttamente al culto di San Giorgio. La sua venerazione risale al 1099, quando venne eletto protettore e gonfaloniere in occasione della prima crociata. Nell'iconologia classica, il santo viene rappresentato appunto intento a trafiggere il drago con asta e scudo crociato. 

La croce rossa in campo bianco simboleggia la passione di Cristo e rappresenta i valori della vittoria e della liberazione.

I due grifoni alati invece fecero la loro comparsa nel 1139, quando i genovesi iniziarono a coniare le proprie monete. Nel 1580 poi, quando lo stemma iniziò ad essere riprodotto graficamente, i due grifoni posti di fronte l'uno all'altro vennero rappresentati a protezione - secondo lo storiografo e geografo genovese Francesco Maria Accinelli (1700-1777), che ne scrisse nel suo Prova e dichiarazione del blasone di Genova - delle case d'Austria e di Spagna.

Una curiosità: lo stemma della città è sempre stato legato alle vicissitudini politiche di Genova. Nell'ultimo periodo della Repubblica aristocratica era rappresentato da uno scudo crociato con corona regia sorretto da due grifoni con code ritte, dopo la rivoluzione giacobina del 1797 venne decretata la distruzione delle antiche insegne e quindi le due figure araldiche vennero abolite.

Dopo l'annessione al Regno di Sardegna, su richiesta del Consiglio generale del Corpo cittadino, nel 1816, Genova ottenne da re Vittorio Emanuele I l'insegna municipale "...croce rossa in campo bianco collo scudo ornato di grifoni...con le code tra le zampe", in segno di sottomissione.

Questo stemma restò in uso fino al 1897, anno in cui la Giunta municipale, con una supplica, chiese e ottenne a ricordo della dignità passata, da re Umberto I di Savoia, che la coda dei due grifoni uscisse dalle zampe, pur rimanendo bassa.

Dopo più di un secolo e un'accurata indagine storica, l'Amministrazione civica ha modificato le code dei grifoni che, oggi, possono tenere le code orgogliosamente ritte: il logo così riproposto vuole essere di buon auspicio per la città e rappresenta il simbolo di un moderno "rinascimento".

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