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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Marassi / Piazzale Giovanni Battista Resasco

Impianto crematorio a Staglieno, il Comune tira dritto

La minoranza ha provato a presentare un ordine del giorno con cui si chiedeva di "sospendere la procedura di autorizzazione in atto". Come al solito la maggioranza ha votato compatta e il documento non è passato

Dopo che la Regione ha annunciato, tramite l'assessore Giampedrone, un gruppo di lavoro per il nuovo tempio crematorio nel cimitero di Staglieno a Genova, a cui spetterà anche valutare se sospendere la realizzazione dell'intervento, il tema è stato discusso ancora in consiglio comunale.

L'occasione è stato un ordine del giorno fuori sacco, presentato dalla minoranza. Il documento è stato respinto con 22 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Vince Genova, Cambiamo, Forza Italia) e 17 voti favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Italia Viva, Paolo Putti di Chiamami Genova e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

Avrebbe impegnato sindaco e giunta a sospendere la procedura di autorizzazione in atto e ad avviare in tempi brevi un confronto con la Regione al fine di colmare "le lacune normative in materia di pianificazione e gestione dei forni crematori sia a livello regionale che nazionale".

Duro il commento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. "In direzione ostinata e contraria a dispetto delle evidenti lacune normative e istruttorie - dichiarano -. Il sindaco Bucci vuole a tutti i costi il nuovo forno crematorio a Staglieno e anche oggi ha dato una risposta chiara alla cittadinanza: bocciando il nostro Odg, sostanzialmente ribadisce che, in barba alle ben note criticità, i cittadini dovranno farsene una ragione, facendo i conti con tutti i rischi connessi alle industrie insalubri di prima classe come lo sono gli inceneritori".

I 'grillini' ricordano che "dietro la nuova apertura si mette in difficoltà il forno già esistente a Staglieno, dove peraltro vivono più di venti famiglie. Oggi, il centrodestra 'del fare' ha fatto male: ha perso l'occasione di tutelare la salute e l'ambiente, nonché i posti di lavoro delle attività esistenti".

"Abbiamo ribadito che non esistono in particolare norme tecniche nazionali e regionali relativamente ai limiti di emissione, agli impianti e agli ambienti tecnologici nonché ai materiali per la costruzione delle bare idonee alla cremazione. Così come non esistono norme della Regione Liguria che disciplinano la gestione dei rifiuti prodotti dai forni crematori. Senza dimenticare che il Piano Regionale della Qualità dell'Aria, a differenza di altri Piani regionali, non fa alcun riferimento ai forni crematori al fine di colmare in parte le suddette lacune normative", ricorda il consigliere Stefano Giordano.

"La maggioranza tira dritto anche in barba alla sentenza del Consiglio di Stato 14/2022 che ha affermato che i forni crematori sono parificati, in termini impiantistici, agli inceneritori e sono comunque industrie insalubri di prima classe; e ricordato il ruolo del Sindaco come autorità sanitaria, ai sensi del Testo Unico Leggi Sanitarie, nella procedura di autorizzazioni riguardanti i forni crematori. Non solo: la stessa sentenza ha ribadito che occorre colmare le lacune della legge nazionale relativamente alla tutela preventiva della salute pubblica dalle emissioni di questi impianti", aggiunge il capogruppo comunale del M5S Luca Pirondini.

"Le carenze istruttorie emerse nel procedimento di autorizzazione, in particolare le carenze tecniche di gestione dell’impianto proposto e la mancanza di valutazioni sul rischio per la salute pubblica in relazione a un’area limitrofa fortemente urbanizzata, ci hanno spinto a depositare un ordine del giorno per impegnare il sindaco e la Giunta a sospendere la procedura di autorizzazione e ad avviare in tempi brevi un confronto con la Regione al fine di colmare le lacune", sottolineano anche i consiglieri Maria Tini e Fabio Ceraudo.

"Bucci fa orecchie da mercante: è questo il sindaco che Genova vuole per altri 5 anni? Un sindaco che non ascolta, che se ne frega dei cittadini, che sceglie di ignorare il grido di allarme di chi vive nei quartieri da sempre sottoposti a servitù?", concludono i portavoce del M5S, che promettono di continuare questa battaglia "portando in tutte le sedi le istanze dei cittadini che rischiano di dover fare i conti (loro e non Bucci!) con gli inquinanti atmosferici come polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti, così come emissioni di mercurio (dall’amalgama presente nelle otturazioni dentarie delle salme), zinco (specialmente nel caso della cremazione di tombe estumulate), diossine-furani e Ipa".

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