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Cronaca Recco

Rimozione della posidonia: spiaggia dei Frati di Recco chiusa venerdì

Le foglie che naturalmente cadono dalla pianta possono arrivare sulle spiagge in seguito a mareggiate e formare accumuli anche imponenti, fino ad alcuni metri di altezza, chiamati banquettes

La Spiaggia dei Frati di Recco verrà chiusa venerdì 13 agosto per rimuovere la posidonia.

A stabilirlo, un'ordinanza firmata dal sindaco Carlo Gandolfo per permettere l'intervento eseguito da una ditta specializzata di rimozione della posidonia, accumulatasi sull'arenile dopo l'ultima mareggiata. L'accesso sarà vietato dalle ore 7 del venerdì 13 agosto fino alla fine dei lavori, che dovrebbero terminare in giornata, condizioni meteomarine permettendo. "È vietato - si legge sul documento - l'accesso al pubblico alla Spiaggia dei Frati e l'esercizio di qualsiasi attività o condotta che comporti la funzione della porzione di arenile, opportunamente delimitata, che possa arrecare intralcio allo svolgimento in sicurezza dei lavori".

La posidonia spiaggiata: il fenomeno

"In questa estate così particolare - spiega l'amministrazione di Recco su Facebook - si è ripetuto più volte il fenomeno dello spiaggiamento della poseidonia in quantità molto rilevanti, tipiche della stagione invernale e l’amministrazione ha prontamente organizzato la rimozione delle alghe che necessita di una procedura ambientale che richiede alcuni giorni di preparazione".

La Posidonia oceanica Delile è una pianta marina endemica del Mar Mediterraneo presente lungo molte aree costiere italiane e può formare vere e proprie praterie su fondali sabbiosi dalla superficie fino ai 40 m di profondità in acque limpide. Le praterie hanno una notevole importanza ecologica ela loro presenza è considerata un buon indicatore della qualità delle acque marino–costiere per la sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali. È inoltre una specie protetta.

Dunque qual è il problema? Lo spiega l'Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sul suo sito: "Le foglie che naturalmente cadono dalla pianta possono arrivare sulle spiagge in seguito a mareggiate e formare accumuli anche imponenti, fino ad alcuni metri di altezza, chiamati banquettes. La loro presenza nelle aree a vocazione turistico-balneare è poco gradita ai bagnanti che la considerano un rifiuto piuttosto che una componente naturale propria del litorale, e come tale, un fastidio da rimuovere". L'Ispra ha evidenziato come i comuni costieri optino spesso per la rimozione e il conferimento in discarica, prima e durante la stagione balneare. Tale pratica però comporta anche la rimozione di grandi quantità di sabbia che rimane intrappolata nelle "banquettes" inducendo le amministrazioni locali a successivi interventi di ripascimento delle spiagge e di protezione della costa dall’erosione. Per questo, in alcuni casi, Ispra promuove il modello di "spiaggia ecologica" con l'impiego di tecnologie e processi innovatici per il riutilizzo dei residui in vari ambiti produttici e commerciali.

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