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Cronaca

Inchiesta Spese Pazze, dopo la Regione tocca al Comune

Coinvolti 15 consiglieri in carica nel periodo della legislatura di Marco Doria, dunque dal 2012 al 2017. Contestate presunte spese illecite totali per poco più di 11mila euro

Dopo aver travolto la Regione (portando anche alle dimissioni da vice ministro alle Infrastrutture di Edoardo Rixi), l'inchiesta sulle cosiddette "spese pazze" deflagra anche in Comune, seppur con un impatto decisamente minore. La Corte dei COnti sta infatti indagando su poco più di 10mila euro di rimborsi pubblici che sarebbero stati indebitamente percepiti da 15 consiglieri comunali in carica durante la legislatura di Marco Doria,  e dunque dal 2012 al 2017.

La Guardia di Finanza ha notificato ieri gli atti ai consiglieri coinvolti, che devono rispondere o come capigruppo o come singoli consiglieri di spese di importi differenti: nel caso del Comune, la richiesta è di giustificare come siano stati spesi i soldi per cui si è fatta richiesta di rimborso, e nella lista dei beni acquistati ci sono libri, chiavette usb, caricabatterie, carte telefoniche.

L'importo maggiore viene contestato all'attuale vicesindaco Stefano Balleari, per circa 5mila euro di telefonate verso utenze legate al suo studio professionale, ma nella rete sono finiti anche Lilli Lauro, ex capogruppo del Pdl e oggi consigliere regionale di Forza Italia (763 euro), e l’ex Idv Francesco De Benedictis (2615 euro). Coinvolto ancora una volta Edoardo Rixi, ex sottosegretario leghista ed ex vice ministro, che questa volta deve rispondere di spese pari a 1140 euro.

Ad alcuni altri consiglieri, inoltre, la Corte dei Conti non contesta di avere chiesto rimborsi per spese non giustificate, ma di non avere poi riconsegnato gli oggetti acquistati, di fatto di proprietà del Comune. 

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