Genova - Sospeso lo sciopero dei benzinai del 4 e 5 agosto, inizialmente previsto anche per venerdì 3, indetto dai sindacati per protestate contro i tagli dell'industria petrolifera e i mancati interventi del governo.

Organizzazioni di categoria dei Gestori - Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, avevano annunciato la protesta con una nota in cui erano indicati i motivi di dissapore col governo.

L’intenzione dei petrolieri è chiara: approfittare della confusione politica e della pesantissima crisi che ingessa il Paese, per regolare i conti con una intera categoria di lavoratori, consolidare le proprie rendite e scaricare sulla collettività il costo sociale di altri 120.000 disoccupati.

Tutto questo con la responsabilità diretta e colpevole del Governo che, nonostante 14 differenti sollecitazioni formali e appelli di ogni tipo, si è sistematicamente sottratto a qualsiasi tipo di confronto ed è inerte di fronte alla violazione delle leggi in vigore. Compresa quella recentissima del decreto liberalizzazioni, rimasta per l’essenziale lettera morta.

Un chiaro esempio è l’aggiramento della norma che avrebbe dovuto garantire la gratuità dei pagamenti con carte di credito e bancomat sia ai consumatori che ai gestori. Invece le banche pretendono il pagamento delle commissioni minacciando, in caso contrario, la “disdetta del servizio”. Ed anche su questo il Governo è muto non trovando il coraggio di fare un richiamo al sistema bancario.
Allo stesso modo, un segnale particolarmente evidente dello stato di crisi è dato dalla condizione specifica delle autostrade dove gestori e consumatori sono fatti oggetto di una vera e propria discriminazione sui prezzi, esclusi da ogni tipo di sconto, che sta condannando le imprese di gestione al fallimento e la stessa rete autostradale alla totale marginalizzazione.