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Cronaca Cogoleto

Siccità, le misure in riviera: a Cogoleto niente docce in spiaggia libera, a Lavagna ordinanza anti spreco

La misure dei comuni di riviera - che d'estate subiscono un sensibile aumento delle presenze sul territorio - per far fronte all'emergenza idrica

Ordinanze, razionalizzazione dell'acqua e sospensione di servizi come quello delle docce in spiaggia libera: così i comuni di riviera - che d'estate subiscono un sensibile aumento delle presenze sul territorio - stanno provando a far fronte all'emergenza idrica. Sulla costa del genovese non piove da più di un mese, e da inizio anno sul territorio sono cadute solo un quinto delle precipitazioni rispetto alla media.

Le amministrazioni cercano di far fronte all'emergenza come possono: a Cogoleto, ad esempio, a causa della siccità non sarà presente il servizio docce sulle spiagge libere. Le docce non sono neanche ancora state montate, in attesa della tanto sospirata pioggia: "Una decisione presa - comunica il sindaco Paolo Bruzzone - per garantire approvvigionamento ad abitazioni civili ed attività commerciali, che naturalmente verrà rivista appena le condizioni lo consentiranno. Oggi l'appello che mi sento in dovere di rivolgere ai cittadini, per scongiurare provvedimenti ancora più restrittivi, è quello di limitare il consumo di acqua per attività non necessarie".

A Lavagna, il sindaco con un video messaggio ha cercato di sensibilizzare i cittadini a un utilizzo consapevole dell'acqua in un momento critico: "Oggi ho firmato un'ordinanza - dice il primo cittadino Gianalberto Mangiante - dove non voglio applicare disposizioni restrittive e oppressive, ma parla comunque del tema del corretto utilizzo dell'acqua. Non siamo ancora alla crisi idrica dell'imperiese, ma proprio perché non ci siamo e abbiamo la possibilità di intervenire in prevenzione mi è parso utile richiamare la cittadinanza a un uso moderato, equo e giusto dell'acqua potabile". L'ordinanza contiene una serie di richiami anti spreco in cui si invita a non usare l'acqua potabile se non per scopi alimentari, sanitari, igienici. "Se tutti quanti rinunciamo a qualcosa in un uso smodato dell'acqua - conclude il sindaco - raggiungiamo un fine comune che è quello di poter godere tutti quanti di questo inestimabile bene".

Ad Arenzano invece a presentare qualche difficoltà è come quasi ogni anno il comprensorio della Pineta, servito dalla società Cemadis: l'ex sindaco Luigi Gambino, poco prima della scadenza del suo mandato elettorale, aveva fatto in tempo a firmare un'ordinanza che obbligava, dal 30 maggio, a un uso estremamente accorto dell'acqua potabile, impiegandola esclusivamente per usi alimentari ed igienico sanitari. A lanciare poi un altro allarme era stata, il 9 giugno, la Comunione Pineta di Arenzano, informando che Cemadis non può più garantire la regolarità del servizio in tutto il comprensorio. A quel punto era seguita un'altra ordinanza urgente del sindaco per garantire la fornitura d'acqua potabile tramite l'interconnessione con l'acquedotto pubblico.

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