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Cronaca Sampierdarena / Via Sampierdarena

Zapata a rischio sgombero, gli attivisti: "Da decenni influenziamo la vita cittadina, aiutateci"

L'appello del centro sociale: "Il Comune intende liberarsi di una consolidata realtà con più di 30 anni di attività , crediamo ci sia ancora spazio per scongiurare pacificamente questa evenienza, vogliamo partecipare attivamente allo sviluppo della città e non essere soggetti passivi delle nostre vite" 

Si torna a parlare di sgombero del centro sociale Zapata che attualmente si trova negli ex Magazzini del Sale di Sampierdarena. In consiglio comunale, a novembre 2022, l'assessore Piciocchi aveva parlato di un debito di circa 107mila euro. Gli attivisti sono intervenuti attraverso i propri canali social lanciando un nuovo grido di allarme dopo alcune voci circolate negli ultimi giorni.

"Il Comune, senza preavviso e a mezzo stampa, intende liberarsi di una consolidata realtà con più di 30 anni di attività - si legge nel volantino - accusandola di un debito il cui calcolo risulta poco chiaro e definendolo 'non in linea con le esigenze della città'. Pensiamo - proseguono gli attivisti - di avere ancora qualcosa da dire sia in sede legale che politica e che questa definizione non rispetti la realtà di uno spazio che da decenni influenza la vita cittadina in particolar modo a livello musicale e artistico, per non parlare dell'infinita serie di relazioni e reciproche influenze con centinaia di altre realtà locali e non, per raccolte fondi e alimentari, mediazioni culturali e progetti artistici. Tempo, energia e professionalità vengono messe a disposizione della cittadinanza in modo totalmente gratuito e tutte le risorse economiche che i nostri sostenitori ci accordano vengono puntualmente reinvestite in migliorie dello spazio e nuove attività da proporre".

"Il Csoa Zapata - si legge ancora nel volantino - è ormai indissolubilmente legato alla storia di Genova: dei suoi portuali, dei suoi tifosi, dei suoi lavoratori, dei suoi cittadini vecchi e nuovi, dei giovani che non hanno altri spazi per esprimersi e crescere. Crediamo ci sia ancora spazio per scongiurare pacificamente questa evenienza, vogliamo partecipare attivamente allo sviluppo della città e non essere soggetti passivi delle nostre vite". 

"Invitiamo tutti i nostri frequentatori e sostenitori - concludono gli attivisti del centro sociale - a esserci vicini, darci forza e partecipare, suggerendo, proponendo, aiutando. In questi giorni cercheremo di portare ai massimi livelli l'attività e la comunicazione del centro sociale per far capire chi siamo alle persone e che non intendiamo stare alla finestra a guardare. Se vogliamo che lo Zapata resista, dipende anche dalla forza che sapremo costruire. I muri senza le persone possono fare poco, quindi vi aspettiamo".

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri dei Rossoverdi in Regione, Selena Candia (Lista Sansa) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa)."Con lo sgombero del centro sociale Zapata di Sampierdarena, annunciato a mezzo stampa dal Comune, la Giunta Bucci distrugge un'idea alternativa di cultura. Nessuno può negare che lo Zapata si trovi all'interno di un bene pubblico, i Magazzini del Sale di Sampierdarena, che recentemente sono stati oggetto di un'opera di riqualificazione - osservano Candia e Pastorino -. Con questo pretesto non si può però cancellare un pezzo importante di città che per anni ha affermato la sua libertà di espressione e di riunione organizzando concerti, eventi, presentazioni di libri, incontri e scambi di idee che altrove non sarebbero stati ospitati".

"Lo Zapata - aggiungono Candia e Pastorino - rappresenta una infrastruttura culturale alternativa a Genova, in una zona difficile come Sampierdarena. È ottuso, da parte del Comune, negare l’esistenza di tutto questo senza trovare una soluzione. Ed è ancora più ottuso mostrare solo indifferenza e disprezzo, e probabilmente anche ignoranza, per quello che è significato lo Zapata per Genova e per tutto il ponente cittadino".

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