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Cronaca

Guardia costiera, maxi sequestro di pesce scaduto che sarebbe finito in tavola

I militari impegnati nell'operazione Atlantide per controllare i prodotti ittici importati dall'estero: 80mila euro in sanzioni e 31 sequestri

Dall'inizio di dicembre la guardia costiera ha svolto una maxi operazione di controllo sui prodotti ittici provenienti dall'estero per capire se fossero genuini e di qualità in prossimità delle festività natalizie.

Numeri da capogiro per l’operazione 'Atlantide' che nell’area della direzione marittima della Liguria ovvero in 26 province del nord ovest: 918 controlli eseguiti per il 20% in mare e nei punti di sbarco del pescato e per il restante 80% lungo la filiera commerciale dei prodotti ittici, dalla grande distribuzione alla ristorazione e al commercio al dettaglio.

Le sanzioni compilati dai militari ammontano a oltre 80mila euro e si riferiscono principalmente a violazioni relative alla cattura di specie ittiche contingentate (secondo le quote nazionali assegnate dall’International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas), l’erronea etichettatura e l’assenza della prevista tracciabilità del prodotto, la presenza nella filiera di vendita di merce scaduta o commercializzata in violazione del “pacchetto igiene”. 

In aggiunta alle sanzioni amministrative, sono stati effettuati 31 sequestri a livello regionale, tra i quali si segnala l’ingente quantitativo (oltre 58 tonnellate di prodotto) sottoposte a fermo presso il porto di Vado Ligure. Presso tale sorgitore, lo scorso 21 dicembre i militari della Guardia costiera insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Savona hanno individuato n. 3 containers, provenienti dalla Namibia, con prodotti ittici (coda di rana pescatrice e cuore di merluzzo congelati) accompagnati da documenti di importazione non confacenti alle norme unionali comunitarie vigenti

Le attività si sono concentrate in mare, con controlli finalizzati al contrasto alla pesca illegale, ma anche a terra sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, ove peraltro principalmente viene accentrato il prodotto proveniente dall’estero; presso i punti di ingresso dello stesso nel territorio italiano come porti e aeroporti, a cui si sono aggiunti controlli su strada e lungo le autostrade. Attività, quest’ultime, incentrate a verificare la genuinità dei prodotti, la loro rispondenza ai requisiti di qualità e tracciabilità, in modo che siano garantite tutte le informazioni necessarie ad attestarne la provenienza lecita. Non a caso, il nome “Atlantide” sottolinea la necessità di prevenire, individuare e contrastare questi “mondi sommersi”, salvaguardando il cittadino, gli stock ittici e, non ultimo, la regolare concorrenza tra gli operatori del settore. L’operazione ha previsto una fase iniziale di acquisizione di informazioni sul territorio e controlli incrociati allo scopo di poter mettere in atto attività ispettive sempre più efficaci. La fase operativa ha poi permesso di contrastare le attività di pesca illegale nonché vigilare sui prodotti ittici presenti nei centri di grande distribuzione e negli esercizi commerciali, allo scopo di evitare il rischio per i consumatori di acquistare prodotti ittici non sicuri per il consumo umano.

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